Cameron vuole privatizzare le autostrade
Il primo ministro britannico ha presentato oggi un progetto che apre agli investimenti dei privati e all'introduzione di pedaggi
Il primo ministro britannico, David Cameron, ha annunciato oggi una semiprivatizzazione multimilionaria di strade e autostrade, aperta anche a fondi sovrani stranieri. La proposta, anticipata questa mattina dal Guardian, è stata esposta da Cameron in un discorso sullo stato delle infrastrutture britanniche, che a detta del premier stanno perdendo competitività rispetto a quelle degli altri paesi europei.
Il piano di rilancio delle infrastrutture britanniche è ampio e variegato: l’apertura ai fondi privati ne è solo un aspetto ma è comprensibilmente quello su cui più si sono concentrate le attenzioni dei media finora. Il governo Cameron avrebbe intenzione di muoversi sulla strada già percorsa in Gran Bretagna con la gestione dei servizi di distribuzione dell’acqua e delle fognature, che dietro gara pubblica potrebbero essere affidate per periodi più o meno lunghi a fondi sovrani o fondi pensione. La gestione sarebbe affidata ai privati sulla base di programmi volti a ridurre il traffico e migliorare la qualità delle strade: se le società private raggiungeranno gli obiettivi previsti all’inizio dell’affidamento, riceveranno una parte delle tasse pagate dai possessori delle automobili.
La grandissima parte delle strade e delle autostrade, in Gran Bretagna, non prevede il pagamento di pedaggi. Cameron ha detto che i pedaggi non saranno introdotti ma che se le aziende private le miglioreranno – costruendo nuove corsie o costruendo da zero nuove autostrade – allora potrebbero maturare il diritto di imporre una tariffa sul loro utilizzo.
Dobbiamo guardare ad approcci innovativi per finanziare le nostre autostrade, per incentivare gli investimenti e ridurre il traffico. I pedaggi sono un’opzione, ma li stiamo prendendo in considerazione solo per le strade che non esistono ancora. Ma dobbiamo essere più ambiziosi. Perché altre infrastrutture – per esempio quelle che trasportano l’acqua – sono finanziate anche dal settore privato, regolate da autorità indipendenti, ma le strade in Gran Bretagna devono fare affidamento solo sulle finanze pubbliche? Dobbiamo guardare con urgenza alla possibilità di ottenere investimenti su larga scala per il nostro settore autostradale – dai fondi sovrani ai fondi pensioni ad altri investitori. E ci servono strade migliori.
La società di consulenza finanziaria Rothschild nel 2010 aveva stimato che un’eventuale privatizzazione totale del sistema autostradale britannico avrebbe fruttato al governo oltre 100 miliardi di sterline. Fonti governative hanno detto al Guardian che in questo caso la cifra sarebbe molto inferiore, visto che la proposta di Cameron tiene fuori dal progetto parecchie categorie di strade e autostrade. Alla semi-privatizzazione, inoltre, si affiancherebbe la creazione di un’autorità indipendente disposta alla vigilanza sul tema, come già accade con la gestione degli acquedotti e delle condutture fognarie.
Il discorso di Cameron si inserisce nella presentazione del budget, la legge finanziaria. Cameron ha detto che il ministero del Tesoro stilerà un rapporto sulla fattibilità della semiprivatizzazione e che questo sarà pronto il prossimo autunno: sulla base del suo contenuto, il governo deciderà come procedere. Anticipando le probabili critiche degli ambientalisti e di chi potrebbe vedere in questa decisione un incentivo a usare mezzi inquinanti, al contrario per esempio del treno, Cameron ha detto che “non c’è niente di verde in un ingorgo, e il traffico impedisce all’economia di crescere”.
Foto, da sinistra: David Cameron; Danny Alexander, vice ministro del Tesoro; dietro di lui Nick Clegg, vice premier; George Osborne, ministro del Tesoro. (AP Photo/Lefteris Pitarakis, Pool)