Il massacro degli elefanti in Camerun
Dall'inizio dell'anno i bracconieri ne hanno uccisi almeno 200, la metà di quelli ospitati nella riserva naturale di Bouba Njida, dice il WWF
Il Bouba Njida è una riserva naturale del Camerun, nell’Africa equatoriale, e ospita una ricca fauna con oltre 23 specie diverse di antilopi e centinaia di esemplari di elefanti. Il numero di questi grandi mammiferi nella zona si sta però riducendo velocemente in questi anni a causa del fenomeno del bracconaggio, come ha di recente segnalato il World Wide Fund for Nature (WWF). A causa della scarsa presenza di forze di sicurezza nella riserva, si stima che da inizio anno a oggi siano stati uccisi almeno duecento elefanti. Gli animali vengono massacrati dai bracconieri, che ottengono grandi guadagni dalla vendita delle loro zanne.
“Il WWF è turbato dalla notizia che il bracconaggio continua indisturbato” ha spiegato con un comunicato stampa Natasha Kofoworola Quist, rappresentante dell’associazione ambientalista nella zona. Solo la scorsa settimana, l’organizzazione ha scoperto le carcasse di 20 elefanti nella riserva in Camerun. Le autorità del paese sono state accusate di aver fatto ben poco per evitare la caccia illegale in queste settimane, cosa che ha incentivato l’arrivo di bracconieri anche da altri stati africani.
Il governo del Camerun ha detto di aver inviato negli ultimi giorni le forze speciali dell’esercito per affrontare il problema. Secondo il WWF si tratta, però, di una risposta tardiva che cambierà difficilmente le cose. I soldati inviati sono pochi e questo potrebbe complicare ulteriormente il pattugliamento della riserva. I bracconieri, inoltre, sono molto agguerriti e non esitano a sparare anche contro le forze speciali quando vengono intercettati lungo le piste del parco naturale. In una delle azioni di contrasto è morto un soldato, cosa che ha inciso per diversi giorni sulle operazioni.
Secondo il WWF, in seguito alle recenti attività di bracconaggio almeno metà degli elefanti del Bouba Njida sono stati uccisi illegalmente. Anche negli scorsi anni durante la stagione secca i bracconieri avevano cacciato nel parco, ma fino a ora non si era mai verificato una simile quantità di azioni per cacciare e massacrare gli elefanti. Secondo l’International Fund for Animal Welfare (IFAW), non è chiaro quanti elefanti ci siano ancora in Camerun: l’ultimo censimento risale al 2007 e già all’epoca non fu semplice stabilire una cifra precisa. Gli attivisti calcolarono che nel paese c’erano non meno di mille elefanti e non più di cinquemila.
Il fenomeno del bracconaggio è aumentato anche a causa degli investimenti e dei maggiori interessi economici della Cina in diversi paesi africani. L’avorio, ottenuto dalle zanne degli elefanti uccisi, viene utilizzato principalmente per oggetti ornamentali e gioielli. La domanda da parte di diversi paesi asiatici della materia prima è aumentata sensibilmente e questo ha, tra le altre cose, portato a maggiori azioni di bracconaggio.
foto: AFP/Getty Images