Costa Concordia, le ultime notizie
Sono arrivate strumentazioni dalla Nuova Zelanda per rimuovere il carburante dai serbatoi della sala macchine, e si indaga sulla campana scomparsa
A nove settimane dal naufragio poco distante dalle coste dell’Isola del Giglio, intorno alla Costa Concordia continuano le operazioni di messa in sicurezza del relitto. Ieri, 15 marzo, sono arrivate alcune attrezzature dalla Nuova Zelanda, che saranno usate dai tecnici della Smit Salvage per procedere alla rimozione del carburante dai serbatoi della sala macchine della nave, un’operazione particolarmente delicata per la difficile posizione in cui si trovano gli ambienti. I tecnici hanno anche avviato l’utilizzo di un ROV (remote operator vehicle), un robot comandato a distanza, che servirà per mappare i fondali intorno alla nave e rilevare la presenza dei detriti che dovranno poi essere rimossi.
Il commissario delegato della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ieri ha anche incontrato gli abitanti del Giglio per l’abituale aggiornamento settimanale sulle operazioni intorno alla nave della Costa Crociere. Il relitto è relativamente stabile e non ci sono preoccupazioni nell’immediato per la tenuta della struttura. I tecnici sono al lavoro per valutare quali interventi saranno più opportuni per il recupero della Costa Concordia e la sua rimozione dalla zona.
Intanto ci si continua a chiedere come sia avvenuto il furto della campana della nave, ripresa in diverse fotografie nelle settimane scorse e diventata uno dei simboli del naufragio. Non è più al suo posto da un paio di giorni e si trovava in una zona in cui possono muoversi solamente sommozzatori autorizzati. Gabrielli ha spiegato che “sarà il caso di guardarsi in casa” e che è stata avviata un’inchiesta. La campana ha un peso di diverse decine di chili, dice l’ANSA, e la nave è sotto sequestro dunque chi ha commesso il furto ha anche violato il divieto di avvicinarsi al relitto.
foto: Pier Paolo Cito/AP/dapd