Movimenti di potere in Cina
Il Partito Comunista ha rimosso Bo Xilai dalla guida della maggiore provincia del paese, in quella che sembra una vittoria per il fronte meno conservatore
L’agenzia di stampa cinese Xinhua ha annunciato che il politico Bo Xilai è stato rimosso dal ruolo di leader del Partito Comunista della municipalità di Chongqing, la più estesa del paese: la città ha tra i sei e i sette milioni di abitanti mentre la municipalità ne comprende quasi 29 milioni. L’agenzia di stampa scrive che la decisione è stata presa qualche giorno fa ma non ha fornito altri dettagli.
Bo Xilai ha 62 anni ed è un politico molto controverso in Cina: figlio di un eroe dei tempi di Mao, ha cercato a lungo di far rivivere l’ideologia maoista, provocando una certa preoccupazione nei vertici del partito impegnati a realizzare, seppure lentamente, riforme liberali nel paese. Allo stesso tempo i giornalisti stranieri dicono che Bo è il politico cinese più simile a un politico occidentale: è carismatico, si trova a suo agio davanti alle telecamere e cerca di spiegare sempre le sue decisioni e le cose che ha fatto ai suoi “elettori”. Per queste ragioni è stato a lungo considerato un possibile contendente alla guida del partito comunista cinese e quindi del paese.
Bo ha governato la grande città costiera di Dalian, poi è diventato ministro del Commercio e infine leader del partito a Chongqing, dove ha investito moltissimo nelle infrastrutture e avviato un’aggressiva battaglia contro la criminalità organizzata, che è riuscito a limitare notevolmente pur tenendo in scarsa considerazione i processi legali. Nella lotta al crimine che lo ha portato al successo, Bo è stato affiancato dall’allora capo della polizia Wang Lijun, che è anche la persona che lo ha messo nei guai.
Il 6 febbraio, infatti, Wang ha dormito in un consolato americano nella città di Chengdu, nello stato di Sichuan, dove secondo la stampa si trovava per riprendersi dallo stress. La notizia si è diffusa rapidamente e Wang è stato accusato di voler fuggire dalla Cina e rifugiarsi negli Stati Uniti: è stato arrestato dalla polizia ed è stata aperta un’indagine contro di lui.
Il premier cinese Wen Jiabao è intervenuto ieri sull’accaduto durante la conferenza stampa per la chiusura della sessione annuale della Conferenza politica consultiva del popolo cinese (CPPCC). Ha detto che il governo centrale considerava la vicenda con molta serietà e ha aggiunto che i leader di Chongqing devono «riflettere molto seriamente e imparare da questo incidente». Wen ha proseguito criticando in modo indiretto il tentativo di Bo di far rivivere l’ideologia e i metodi dei tempi di Mao (per esempio con grandi adunate di massa), ha sottolineato la necessità di riforme politiche nel paese e messo in guardia dalla “tragedia” di un’altra Rivoluzione Culturale. Bo è stato sostituito provvisoriamente dal vice-premier Zhang Dejiang: secondo Xinhua il suo successore definitivo verrà scelto nei prossimi mesi.
– L’ordinata “democrazia” cinese, Finisce l’assemblea consultiva a Pechino e Wen Jiabao promette «riforme ordinate», come in queste foto
Foto: Bo Xilai (Feng Li/Getty Images)