L’Enciclopedia Britannica non sarà più stampata
L'edizione cartacea non esisterà più, dopo 244 anni: d'ora in poi sarà soltanto online
L’Enciclopedia Britannica ha deciso di interrompere la pubblicazione della sua edizione cartacea, dopo 244 anni. La sua ultima edizione cartacea sarà quella del 2010, composta da 32 volumi: d’ora in poi sarà consultabile soltanto sul sito internet o in DVD. Negli ultimi anni, infatti, l’edizione cartacea era in forte crisi e le vendite erano molto scarse: nel 2011 solo il 15 per cento delle entrate dell’azienda è derivato dalla vendita di enciclopedie stampate. L’azienda si mantiene principalmente grazie alla vendita di software didattici e altri servizi online.
Il presidente della società, Jorge Cauz, ha spiegato che la fine dell’edizione cartacea era prevedibile, sia per motivi economici sia per la necessità di adeguarsi ai tempi: «un’enciclopedia stampata è già vecchia nel minuto in cui la stampi, mentre quella online è aggiornata continuamente». Inoltre la maggior parte dei lettori preferisce servirsi della versione digitale.
Da tempo l’Enciclopedia Britannica è sottoposta alla concorrenza e i paragoni con Wikipedia, che è molto più vasta – ha circa 3,9 milioni di voci, contro le 120 mila della britannica – ed è gratuita, mentre i DVD della Britannica costano 30 sterline (ma le voci sono consultabili gratuitamente su Internet). «Non siamo grandi come Wikipedia, ma siamo autorevoli, facciamo un processo editoriale e gli articoli sono sempre verificati accuratamente e ben scritti. Tutte cose che riteniamo molto molto importanti e rappresentano un’alternativa che vogliamo a offrire a più persone possibile», ha spiegato Cauz.
L’Enciclopedia Britannica è considerata tra le enciclopedie più autorevoli e affidabili, ed è la più antica in lingua inglese ancora realizzata. È stata stampata per la prima volta tra il 1768 e il 1771 a Edimburgo, in Scozia, in tre volumi. Sono seguite quindici edizioni e dal 1994 una versione digitale a cui lavorano più di cento persone e a cui collaborano oltre 4 mila esperti. L’azienda ha avuto numerosi proprietari e dal 1996 appartiene al magnate della banche svizzero Jacqui Safra.
Foto: AP Photo/Encyclopaedia Britannica Inc.