Le «antenne sclerotizzate» di Nichi Vendola
Il Corriere riporta alcuni passaggi dell’intervista di Nichi Vendola, che lunedì sera è stato ospite a Otto e mezzo, dove ha parlato della difficoltà di continuare a fare politica dopo molti anni e del desiderio «molto forte» di lasciare la guida del partito:
«Non ho mai negato che sento sclerotizzate le mie antenne. Ho tanti anni di militanza politica e penso che un buon dirigente predispone la propria fuoriuscita e il ricambio nella scena politica: un buon leader deve saper sparire, lasciando eredi, magari più bravi di lui. Anche se il cambiamento non si fa con l’anagrafe, ma con la politica».
E alla domanda sul possibile ritiro dalla guida di Sinistra e Libertà ha risposto
«Il desiderio è molto forte perché è una vita complicata, si vive sulla graticola pubblica. Sono leader di un partito e ho il fiato sul collo di 4 milioni e 100 mila pugliesi che governo. Un cumulo di responsabilità a volte molto pesante. Mi piace questo lavoro soprattutto quando posso ottenere un cambiamento reale nella vita di qualcuno. Ma non mi piace passare il tempo a occuparmi delle beghe dei clan e sottoclan dei partiti».