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  • Martedì 13 marzo 2012

L’attacco alla moschea di Anderlecht

È avvenuto ieri sera in Belgio, è morto l'imam e dalle prime ricostruzioni sembra che l'attentatore sia un estremista salafita

Women mourn outside of a Shi'ite mosque in Brussels on Tuesday, March 13, 2012. Local media late Monday evening reported that an arson attack took place at the mosque and that the local Imam died of suffocation in a room inside. (AP Photo/Geert Vanden Wijngaert)
Women mourn outside of a Shi'ite mosque in Brussels on Tuesday, March 13, 2012. Local media late Monday evening reported that an arson attack took place at the mosque and that the local Imam died of suffocation in a room inside. (AP Photo/Geert Vanden Wijngaert)

Ieri sera ad Anderlecht, un grande quartiere della periferia di Bruxelles, è stato ucciso l’imam della moschea sciita “Rida” della città, il 47enne Abd Allah. Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 18.45 un uomo intorno ai trent’anni è entrato nella moschea, pare, con un’ascia, uno zaino, una molotov e una tanica di benzina. All’interno dell’edificio c’erano una decina di fedeli. L’uomo avrebbe cominciato a urlare e distruggere la moschea, prima spaccando i vetri e poi dando fuoco all’edificio. L’imam sarebbe morto per asfissia, nel tentativo di spegnere l’incendio. Il ministro degli Interni belga, Joelle Milquet, si è detta “scioccata” dall’accaduto.

L’uomo è stato arrestato pochi minuti dopo e non aveva documenti con sé. Stando alle prime testimonianze raccolte dal quotidiano Le Soir, pare che sia un musulmano nordafricano di circa 35 anni. De Standaard aggiunge ulteriori particolari: come dicono i fedeli che erano all’interno della moschea durante l’attacco e che sono riusciti a fuggire giusto in tempo, si tratterebbe di un “salafita”, ossia un fedele musulmano sunnita che interpreta il Corano in maniera radicale ed estremista.

Secondo De Standaard, l’uomo, nelle sue imprecazioni, avrebbe anche urlato slogan salafiti sul conflitto in Siria, accusando i fedeli sciiti di essere complici del massacro di civili degli ultimi mesi. Questo perché il regime del presidente Assad è di confessione alawita, una setta di ispirazione sciita, mentre gran parte dei suoi oppositori sono sunniti (tra l’altro, il regime di Assad è sostenuto fortemente da un altro paese a maggioranza sciita, l’Iran). Come ha ricordato la tv pubblica francofona RTBF, la Rida, che è la più grande moschea sciita di Bruxelles, qualche anno fa è stata a lungo sorvegliata dalla polizia a causa delle minacce di estremisti salafiti.

foto: AP/Geert Vanden Wijngaert