Il PD e il matrimonio gay
"È l’unica cosa da fare", scrive Ivan Scalfarotto rispondendo a Rosy Bindi, ma la strada è lunga e ci si può mettere d'accordo sulle tappe
Ivan Scalfarotto, vice presidente del PD, ha risposto sul sito dei Mille alle recenti dichiarazioni di Rosy Bindi, presidente del PD, sui matrimoni gay. Bindi ha detto che «La famiglia fondata sul matrimonio ha la priorità ma il Pd non ignorerà i diritti di tutti» e che «il matrimonio è solo eterosessuale, è un punto molto fermo». La risposta di Scalfarotto ha il merito di indicare sia quella che dovrebbe essere a suo parere – e a parere del Post – la prospettiva di lungo periodo, sia le inevitabili e pragmatiche tappe intermedie di questo percorso.
Il matrimonio è l’unica cosa da fare per le coppie gay. Se ne sono resi conto anche in Gran Bretagna, dove il sottosegretario per l’uguaglianza (il giusto nome da dare al portafoglio per le pari opportunità, prendiamo nota) Lynne Featherstone, conservatrice, ha dichiarato: “il matrimonio non è una lotta tra diritti gay e credo religiosi”. Questo vale per la Gran Bretagna, e vale anche per l’Italia. Il matrimonio è l’unica soluzione razionale per le coppie omosessuali in quanto le coppie omosessuali hanno i medesimi bisogni delle coppie eterosessuali e necessitano quindi dei medesimi strumenti. Sempre di coppie si tratta e la pretesa diversità tra le due situazioni, che giustificherebbe l’adozione di strumenti diversi, dovrebbe essere dimostrata innanzi tutto da chi la dichiara.
Detto questo sappiamo che la Corte Costituzionale, nella sua sentenza 138/2010, ha dichiarato di non essere in grado di estendere con una sua sentenza la nozione di matrimonio alle coppie gay, ma che il parlamento potrebbe (e dovrebbe) legiferare per tutelare le medesime coppie. Qualcuno ha voluto leggere in quel passaggio della sentenza un limite al parlamento che invece non c’è: la Corte infatti non ha escluso che le Camere legiferino nella direzione del matrimonio gay. Eppure su questo equivoco, taluni ritengono che il matrimonio gay sia anticostituzionale in Italia e questo legittima questo o quello a fare dichiarazioni sulla parola “matrimonio” come patrimonio esclusivo delle coppie eterosessuali.