I matrimoni delle ragazzine in India
Le foto delle cerimonie nel "villaggio delle prostitute" nel Gujarat, dove i gruppi per i diritti umani fanno sposare le donne per salvarle dallo sfruttamento
Il villaggio di Wadia si trova nello stato di Gujarat, nell’India occidentale, circa 120 chilometri a nord di Ahmenabad, ed è conosciuto come il “villaggio delle prostitute”: il villaggio in cui le donne – le madri e le figlie, finché non diventano a loro volta madri, e via dicendo – vengono reclutate in modo pressoché automatico nel giro della prostituzione fin da piccolissime. Domenica a Wadia tremila persone hanno partecipato a un evento insolito e molto importante per la comunità: il matrimonio di otto ragazze del paese – tutte figlie di prostitute – con ragazzi del Saurashtra e del Rajasthan.
I matrimoni sono stati organizzati dall’associazione no profit Vicharta Samuday Samarthan Manch (VJSSM), che lavora per i diritti delle comunità nomadi indiane, e sono il modo migliore per salvare le giovani ragazze dal diventare a loro volta delle prostitute. Raju Param di VJSSM ha spiegato che «a Wadia se una donna si sposa o si fidanza non può essere obbligata dagli abitanti a prostituirsi. Di fatto abbiamo protetto le ragazzine».
Durante il matrimonio di massa è stato celebrato anche il fidanzamento di dodici ragazzine di Wadia: hanno tra i 12 e i 16 anni e si sposeranno quando ne compiranno 18. Le celebrazioni erano state sostenute da importanti autorità del Gujarat, tra cui il primo ministro Narendra Modi e il ministro della salute Parbat Patel, che hanno partecipato alla cerimonia. VJSSM ha detto che altre tre famiglie hanno cercato di far partecipare le loro figlie al matrimonio di massa all’ultimo momento, ma non è stato possibile: secondo l’associazione è la dimostrazione che è stata una decisione giusta, che d’ora in poi ha intenzione di ripetere ogni anno.