Le proteste di oggi in Russia
La manifestazione in corso a Mosca è un test importante per l'opposizione russa, ma l'affluenza sembra essere decisamente inferiore alle attese (le foto)
Aggiornamento 13.32 – Come riporta Vyacheslav Kozlov, giornalista di Gazeta.ru, dopo la manifestazione di Novy Arbat il leader dell’opposizione Sergei Udaltsov si sarebbe diretto a piazza Pushkin con centinaia di manifestanti, nonostante non avesse l’autorizzazione per farlo. Successivamente Udaltsov sarebbe stato fermato dalla polizia insieme ad altri manifestanti. Altri fermi ci sono stati a San Pietroburgo, anche in questo caso per una manifestazione non autorizzata.
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Oggi a Mosca, in Russia, si stanno svolgendo nuove proteste contro la rielezione di domenica scorsa del nuovo presidente Vladimir Putin, al suo terzo mandato. Sono le prime proteste dopo le centinaia di arresti a Mosca e San Pietroburgo di lunedì scorso, il giorno dopo le elezioni presidenziali vinte da Putin con circa il 65 per cento dei voti, secondo i dati ufficiali contestati dalle opposizioni e anche da alcuni osservatori internazionali. A Mosca, dove oggi c’è il sole ma fa anche molto freddo, circa 2500 agenti sono in strada per garantire l’ordine pubblico.
Ci si attendeva un’affluenza pari ad almeno 50mila manifestanti. In realtà, le persone che stanno partecipando alla protesta sarebbero molte di meno. Secondo la polizia sarebbero circa 10mila, per gli organizzatori della manifestazione sarebbero 20-25mila i presenti, una cifra comunque ben al di sotto delle attese. Tra l’altro, il luogo della manifestazione, ossia la larga strada Novy Arbat, era stato scelto dagli organizzatori proprio per contenere almeno altre due decine di migliaia di manifestanti che però non sono arrivati. Inoltre, durante la protesta almeno 500 esponenti nazionalisti hanno abbandonato la manifestazione in segno di protesta, al grido “i liberali hanno mollato”. Secondo la Novaya Gazeta, l’avrebbero fatto perché “gli organizzatori sono tutti ebrei”.
Sul palco si sono avvicendati vari esponenti dell’opposizione russa, come riporta Anna Zafesova della Stampa sul suo canale twitter, “oratori noti alternati a semisconosciuti, osservatori, attivisti, deputati municipali neoeletti”. Tra questi, ha parlato il campione di scacchi Garry Kasparov, dicendo “se crediamo che Putin abbia vinto, anche e nonostante i brogli, e se ci rassegnamo, è finita”. Il leader del Fronte di Sinistra, Sergei Udaltsov, ha esortato la folla a continuare la battaglia contro Putin, ma senza ricorrere alla violenza: “O vinciamo noi, o loro, restiamo in piazza, ma senza rompere un vetro”. La folla ha risposto con uno slogan piuttosto comune tra gli oppositori: “Noi siamo il potere”.
Lo stesso Udaltsov aveva detto ieri che se si fossero presentate “100mila persone alla manifestazione, il movimento avrebbe ottenuto dei risultati immediati. Altrimenti ci aspetterebbe un lungo e duro lavoro”. Il corrispondente della BBC da Mosca, Richard Galpin, ha detto che quella di oggi è una manifestazione chiave. In caso di flop, le opposizioni russe dovrebbero riorganizzarsi e c’è il rischio che alcune frange del movimento potrebbero presto ricorrere alla violenza.
foto: NATALIA KOLESNIKOVA/AFP/Getty Images