La crisi degli scrittori e dei lettori
Secondo Pietro Citati i problemi dell'editoria sono pessima offerta e pessima domanda che si rincorrono, e la recente legge contro gli sconti sui libri
Sul Corriere della Sera di oggi, Pietro Citati si occupa dei lettori italiani e del loro peggioramento negli ultimi decenni dovuto a una nuova scarsa offerta letteraria. A questo elemento si aggiunge il calo delle vendite dei libri, scese del 12 per cento rispetto agli scorsi anni. Per Citati è “una catastrofe editoriale” cui si potrebbe rimediare con una diminuzione del prezzo dei libri, che però gli editori non possono effettuare con facilità a causa dei recenti provvedimenti che impediscono di effettuare efficaci vendite promozionali.
Malgrado l’opinione di Roberto Calasso, credo che i lettori italiani siano peggiorati negli ultimi trenta-quarant’anni. Non c’è da meravigliarsi. La generazione letteraria del 1910 – 1924, che pubblicava i propri libri attorno al 1960 – 1970, è stata la più ricca e feconda apparsa da secoli nella letteratura italiana.
I lettori ereditavano le qualità degli scrittori. Erano lettori avventurosi e impavidi, che non temevano difficoltà di contenuto e di stile, fantasie, enigmi, allusioni, culture complicate e remote. In quegli anni libri bellissimi ebbero un successo che oggi non si potrebbe ripetere. Penso sopratutto a due casi. Quello dell’Insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera; e quello delle Nozze di Cadmo e di Armonia di Roberto Calasso. Non si era mai visto un così arduo libro di saggistica, fondato su una analisi rigorosa dei testi, conquistare un pubblico tanto vasto, e ripetere il suo successo in ogni Paese.
Oggi la lettura tende a diventare una specie di orgia, dove ciò che conta è la volgarità dell’immaginazione, la banalità della trama e la mediocrità dello stile. Credo che sia molto meglio non leggere affatto, piuttosto che leggere Dan Brown, Giorgio Faletti e Paulo Coelho. Intanto, continua la scomparsa dei classici. Gli italiani non hanno mai letto Dickens e Balzac. Oggi, anche Kafka (che nel l970 – 80 era amatissimo) va a raggiungere Tolstoj e Borges nel vasto pozzo del dimenticatoio. Per fortuna, restano i poeti: o, almeno, una grande poetessa, Emily Dickinson.
continua a leggere sul sito del Corriere della Sera
– La legge contro gli sconti sui libri, l’articolo del Post quando la legge venne approvata dal Senato (marzo 2011)
– Luca Sofri: Il servizio pubblico e i libri
– Marco Cassini, fondatore di Minimum Fax: La decrescita editoriale
– È anche colpa dei lettori?