Il documentario contro Joseph Kony
In pochi giorni è stato visto da più di 20 milioni di persone e vuole sensibilizzare sui crimini di un ribelle ugandese, e ha raccolto anche qualche critica
Un documentario caricato su YouTube e Vimeo con lo scopo dichiarato di sensibilizzare la popolazione mondiale sui crimini di un ribelle ugandese ha ricevuto grande attenzione sui mezzi di comunicazione, soprattutto negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia, milioni di visualizzazioni e diverse critiche. Il video si chiama Kony 2012 ed è opera dell’associazione Invisible Children Inc.
(Chi ha fatto il documentario contro Kony)
L’associazione Invisible Children Inc. è stata fondata in California nel 2004 e ha come scopo quello di sensibilizzare la popolazione sui crimini contro l’umanità commessi da Joseph Kony, un ribelle ugandese che da oltre vent’anni è capo del Lord’s Resistance Army (LRA, “Esercito di Resistenza del Signore”). Il LRA, che ha base nel nord dell’Uganda ma che è attivo in una vasta area a cavallo dei confini con i paesi vicini (Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana) si è reso responsabile negli anni di violenze gravissime contro la popolazione civile ed è noto per l’utilizzo di bambini soldato. Kony dice di essere in contatto con Dio e ha le sue radici religiose nel cattolicesimo e nei movimenti millenaristi cristiani, a cui mescola credenze religiose locali. Dichiara di voler stabilire in Uganda un governo basato sui dieci comandamenti.
Da anni Invisible Children organizza attività e manifestazioni contro Kony e come mezzo di pressione sui governanti statunitensi, perché prendano provvedimenti per fermare i crimini del LRA. Già sotto la presidenza Bush gli Stati Uniti inserirono l’LRA tra le organizzazioni terroristiche e a ottobre 2011 Barack Obama ha inviato in Uganda un centinaio di consiglieri militari perché aiutino l’esercito regolare ugandese nella cattura di Kony, il cui esercito si è molto indebolito numericamente negli ultimi anni. Contro Joseph Kony e i principali comandanti dell’LRA è stato emesso nel 2005 il primo mandato di cattura della storia del Tribunale Penale Internazionale.
L’ultima iniziativa di Invisible Children è un documentario di circa mezz’ora che si intitola Kony 2012, il cui regista è uno dei leader dell’organizzazione, Jason Russell. Kony 2012 è incentrato sull’esperienza personale di Russell e sul suo incontro con un bambino ugandese, Jacob. Presenta brevemente i crimini di Kony e si propone di far diventare Kony “famoso”, in modo da fare pressione sui governanti e costringerli a prendere provvedimenti contro Kony. Il documentario propone anche la data del 20 aprile come giornata mondiale di sensibilizzazione sul tema, è stato caricato su YouTube il 5 marzo 2012 e da allora ha ricevuto oltre 21 milioni di visualizzazioni. Alcuni giorni prima era stato caricato su Vimeo. Il video è in inglese e contiene per pochi secondi immagini forti.
Nel documentario non viene fornito un ritratto chiaro della storia di Kony né della situazione ugandese. Di Kony si dice solo che “nessuno lo appoggia” e che combatte senza una causa: molta parte del video è in realtà una chiamata all’azione e un invito a impegnarsi personalmente. È ingenuo pensare che un ragazzo poco più che ventenne negli anni Ottanta sia potuto diventare capo di un esercito senza supporto finanziario e logistico, e la LRA ha avuto un ruolo importante durante la guerra civile ugandese del primi anni Ottanta, prima alleata e poi nemica della NRA dell’attuale presidente Yoweri Museveni (che è presidente dal 1986). Nel documentario si sorvola anche sul fanatismo religioso di Kony e si sostiene acriticamente il sostegno militare degli Stati Uniti all’esercito regolare del governo Museveni.
L’organizzazione Invisible Children Inc. ha già ricevuto alcune critiche in passato, ad esempio in un articolo di Foreign Affairs che sottolineava come Kony non sia l’unico brutale capo ribelle della zona e che la situazione politica dell’area è estremamente complessa. Altre critiche vengono all’associazione per il fatto che la maggior parte delle sue spese andrebbe nella gestione della struttura e non direttamente in progetti benefici (nel video si chiede espressamente di sostenere la causa di Invisible Children con una donazione), e molti commentatori hanno espresso dubbi sul fatto che i mezzi proposti dall’associazione (sostanzialmente, aumentare la popolarità di Kony nel mondo) possano avere reale efficacia nel fermare i suoi crimini.
– Chi ha fatto il documentario contro Kony
foto: AP Photo, File