Le proteste in Sudafrica contro i pedaggi
Le foto delle affollate manifestazioni contro il governo, che vuole far pagare l'uso delle nuove autostrade costruite per i Mondiali di calcio 2010
In Sudafrica è in corso una grande manifestazione contro il governo a causa dell’imminente introduzione di pedaggi sui nuovi tratti autostradali che collegano Johannesburg alla capitale Pretoria. Circa 100mila manifestanti sono scesi nelle strade di 32 diverse città del Sudafrica. Secondo il sindacato COSATU (Congress of South African Trade Unions), che ha organizzato la protesta, questa riforma dei pedaggi autostradali andrebbe a colpire principalmente i più poveri, oltre ai trasporti di materiali e beni di prima necessità. Il corrispondente della BBC dal Sudafrica ha parlato di manifestazioni di portata simile a quelle della rivolta contro l’apartheid.
Secondo le intenzioni del governo, i pedaggi saranno applicati ai nuovi tratti autostradali costruiti nel 2010 in occasione dei Mondiali di calcio. Finora la percorrenza di queste strade è stata gratuita, ma il governo da mesi sostiene che le opere in questione hanno costi elevati (di costruzione e manutenzione) che non può sostenere interamente lo Stato. L’introduzione dei pedaggi è stata proposta più volte negli ultimi mesi e il governo ha incontrato sempre resistenze da parte di molte aziende, le quali sostengono che una misura simile danneggerebbe gli investimenti e il commercio del paese. Secondo i piani del governo, si inizierà a pagare da fine aprile sulle autostrade da Johannesburg a Pretoria, mentre gli autobus e i taxi collettivi saranno esentati.
Il COSATU è un sindacato alleato dell’ANC (African National Congress), il partito attualmente al potere in Sudafrica, ma negli ultimi tempi si è opposto al governo sulla questione dei pedaggi raccogliendo il sostegno degli stessi giovani del partito (tra cui il famoso e controverso Julius Malema, recentemente espulso). Il COSATU oggi protesta anche per un altro motivo, il cosidetto “labour broking”, ossia la mediazione di diverse agenzie del lavoro interinale che secondo i sindacati starebbero rendendo i lavoratori sudafricani sempre più precari, con contratti a termine e senza alcuna garanzia (ferie e malattie). Secondo il COSATU, che definisce la pratica “una schiavitù moderna”, questo tipo di contratti precari oramai interessa circa un milione di sudafricani.
nella foto: manifestazioni a Johannesburg (AP/Lungelo Mbulwana)