Le webcam di Putin ai seggi
Il governo ne ha fatte installare due in ogni seggio - sarà possibile vederle online in streaming - per liberarsi dall'accusa di brogli, molti non sono convinti
Domenica prossima, 4 marzo, in Russia si terranno le elezioni presidenziali, molto discusse in questi mesi soprattutto per il timore di brogli e irregolarità che non consentano ai cittadini di esprimere liberamente il proprio voto. Per evitare questa possibilità l’attuale primo ministro Putin, favorito a ridiventare presidente della Russia per i prossimi sei anni, ha deciso di far installare una rete di webcam all’interno dei seggi per rendere più “trasparenti” le operazioni elettorali. Le immagini registrate dalle telecamere saranno messe a disposizione in diretta streaming sul sito web www.webvybory2012.ru, già aperto e attivo per potersi registrare. Il progetto ha un costo complessivo di quasi 340 milioni di euro ed è la risposta più importante di Putin alle proteste degli ultimi mesi, dove migliaia di persone hanno manifestato per chiedere che non si verifichino brogli.
(L’erotismo di Vladimir Putin)
Per ogni seggio elettorale ci saranno due webcam. Una videocamera mostrerà una vista generale delle stanze in cui sono stati collocati i seggi, mentre un’altra sarà costantemente puntata sull’urna dove saranno inserite le schede elettorali. Difficilmente il sistema potrà però assicurare che una stessa persona non voti più di una volta in seggi diversi, o che vengano inserite più schede del dovuto nelle urne. I presidenti di seggio non saranno obbligati a mantenere i loro registri nell’inquadratura e, secondo diversi esperti legali, le registrazioni delle webcam non costituiranno prova nel caso di procedimenti per brogli elettorali.
Numerosi attivisti ritengono che l’idea delle webcam sia solamente un’operazione di facciata e che non impedirà che si possano ugualmente verificare irregolarità ai seggi. Gli oppositori di Putin stanno organizzando in questi giorni corsi per formare migliaia di scrutatori in tutto il paese. Si tratta di una grande operazione per avere persone fidate a ogni seggio per controllare che tutto si svolga nella legalità. «Le telecamere non possono rendere più oneste le elezioni. Solo la presenza di qualcuno può fare la differenza» ha spiegato al Wall Street Journal l’attivista Andrei Dyomin, che si sta occupando del coordinamento di un gruppo di scrutatori.
Si stima che almeno 30mila persone abbiano contattato le varie organizzazioni che si battono contro i brogli ai seggi e per una Russia più democratica. Sono nella maggior parte dei casi ragazzi, anche molto giovani, che si sono interessati al tema in seguito alle grandi proteste di questo inverno, seguite alla vittoria del partito di Putin (Russia Unita) alle elezioni parlamentari del 4 dicembre 2011.
(Quelli che vogliono cambiare la Russia)
Tre rivali elettorali di Putin hanno acconsentito a iscrivere buona parte degli scrutatori indipendenti, che potranno quindi vigilare sulle operazioni ai seggi insieme con i loro scrutatori di parte. Il partito di Vladimir Putin potrà contare su circa 70mila scrutatori e ci saranno anche controlli a campione da parte di 600 osservatori internazionali.