Le vendite dirette in Grecia
Conseguenze della crisi economica: aumentano le iniziative per aggirare gli intermediari tra produttori e cittadini e comprare a prezzi più bassi
Il 25 febbraio 2012 un produttore di patate della zona di Nevrokopi, una cittadina greca a poca distanza dal confine con la Bulgaria nel nordovest del paese, ha portato 24 tonnellate della sua merce a Katerini, una città di 60.000 abitanti parecchi chilometri più a sud, e le ha vendute direttamente ai cittadini a meno della metà del prezzo a cui si trovano nei supermercati. Nei giorni successivi il coltivatore, Lefteris Kessopoulos, ha detto di aver ricevuto chiamate da tutta la Grecia perché venissero organizzate vendite dirette anche nelle altre città, e sono state organizzate iniziative simili che riguardano altri generi alimentari.
A Salonicco, a poca distanza da Katerini, gli studenti e alcuni dipendenti dell’università cittadina hanno organizzato oggi una vendita diretta di circa 50 tonnellate di patate prodotte nell’area di Nevrokopi, fuori dalla cittadella universitaria.
Il prezzo nella vendita diretta è di circa 25 centesimi di euro al chilo, circa un terzo dei 70 centesimi che si pagano in un supermercato della città. Kessopoulos ha spiegato che una settimana fa ha deciso di portare la sua merce direttamente in città, dopo essersi accordato con un gruppo di cittadini di Katerini, perché i grossisti alimentari erano disposti a pagare al massimo 12 centesimi al chilo, mentre il suo costo di produzione per un chilo di patate era di 20 centesimi. Ha aggiunto che dopo la sua iniziativa i grossisti hanno alzato i prezzi fino a 17 centesimi, ma questa cifra rimane sotto il prezzo di produzione.
Nel caso di Katerini, riporta l’agenzia di stampa Reuters, la vendita è stata organizzata nei giorni precedenti da un gruppo di attivisti locali, il Gruppo di azione volontario della Pieria (la prefettura di cui Katerini è capoluogo) che ha raccolto gli ordini tramite internet. Nell’arco di 12 ore, dicono gli attivisti, 530 persone hanno ordinato un totale di 24 tonnellate di patate, che sono state distribuite domenica 26.
In alcuni casi sono le stesse istituzioni locali a organizzare le vendite: a Pallini, un sobborgo di Atene, funzionari comunali hanno chiesto di inviare formulari compilati entro il prossimo 8 marzo per organizzare un’ulteriore spedizione dai coltivatori di Nevrokopi a 28 centesimi al chilo, un prezzo leggermente più alto del solito per coprire i costi di trasporto.
Le iniziative di vendita diretta di alimentari sono aumentate moltissimo in tutta la Grecia a causa della crisi economica. Il numero di disoccupati è salito in pochi mesi fino a un milione circa, un numero enorme per una popolazione di circa 11 milioni di abitanti, mentre il governo rispondeva alla crisi approvando tagli alle pensioni e aumenti delle tasse. La crisi ha portato a un rapido impoverimento di molti greci, che ha aumentato molto il ricorso a iniziative di assistenza sociale come le mense per i poveri. Ma i prezzi sono rimasti quasi invariati, a causa di inefficienze nel settore dei trasporti, oligopoli nel settore commerciale e scarso funzionamento delle regolamentazioni, come riconosciuto anche dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale.
foto: SAKIS MITROLIDIS/AFP/Getty Images