Gente che guarda i quadri
Le limitazioni all'uso delle immagini in mostre e musei hanno creato una particolare categoria fotografica
Il tema dei diritti di riproduzione delle immagini non è mai stato tanto attuale e controverso, con l’intensificarsi quotidiano della disponibilità e facilità di condivisione attraverso internet di foto, opere d’arte, grafiche di ogni genere, e con tutta una ampia categoria professionale (fotografi, agenzie, giornali, mondo dell’arte) rivoluzionata.
Uno dei tratti di queste delicatezze è che persino le opere d’arte antiche vengono protette da musei e proprietari perché le loro immagini non circolino troppo, e così nelle mostre – antiche o moderne o contemporanee – viene spesso concesso ai fotografi di raffigurare e diffondere solo immagini generali degli ambienti o contesti che non ritraggano esattamente le immagini originali, e le agenzie fotografiche quindi distribuiscono queste bizzarre inquadrature che diventano una categoria e una scelta artistica a loro volta: quadri visti da lontano, sale con quadri di sbieco, quadri in allestimento, persone davanti a quadri e opere d’arte, soprattutto. Le guardano, ci passano davanti, guardano da un’altra parte. A furia di vederne, si rimane più incuriositi dai soggetti e dal loro rapporto col contesto che non dall’opera stessa.