I morti lungo le ferrovie indiane
Sono tantissimi, a causa di infrastrutture obsolete e treni molto affollati, e adeguare la rete costerebbe 7 miliardi di euro
Il treno è uno dei principali mezzi di trasporto per gli indiani. Ogni giorno milioni di persone salgono sui convogli che coprono gli itinerari che attraversano il paese, oppure usano i treni per i pendolari che viaggiano di continuo tra le principali conurbazioni. Il sistema ferroviario funziona a sufficienza per garantire il servizio, ma i treni viaggiano spesso in pessime condizioni di sicurezza. Si stima che ogni anno circa mille persone muoiano cadendo dai treni in corsa a causa del sovraffollamento dei vagoni. Le cose non vanno meglio ai passaggi a livello, spiegano sul Guardian, con 15mila morti ogni anno.
La maggior parte degli incidenti si verificano presso gli incroci tra strade e ferrovie non presidiati da un guardiano. Solamente a Mumbai muoiono ogni anno 6000 persone per i passaggi a livello. Una commissione governativa si è occupata del problema e ha consigliato la costruzione di un maggior numero di sottopassaggi e cavalcavia, così da ridurre il numero degli incroci a livello stradale. La commissione si è insediata lo scorso settembre in seguito al considerevole aumento di incidenti ferroviari dei mesi precedenti. La rete ferroviaria indiana è la quarta più grande al mondo per estensione e si stima trasporti ogni giorno 20 milioni di persone, lungo i propri 64mila chilometri di binari.
Se venissero costruiti i nuovi sottopassaggi e cavalcavia, spiegano gli esperti della commissione, si potrebbero salvare centinaia di vite ogni anno. L’operazione ha però un costo previsto non indifferente: 7 miliardi di euro nei prossimi cinque anni. «Nessuna società che si definisca civile può accettare un simile massacro sul proprio sistema ferroviario», si legge nel rapporto della commissione. Il gruppo di esperti ha anche ricordato che già in passato erano state diffuse simili raccomandazioni, in seguito ad altre indagini, ma che alle direttive non erano poi seguiti i fatti. La commissione accusa anche i responsabili delle ferrovie per la cattiva gestione e per non aver fatto abbastanza per quanto riguarda la sicurezza.
Buona parte dei servizi ferroviari in India sono gestiti da un’unica società posseduta dallo stato, la Indian Railways. L’azienda si occupa delle migliaia di collegamenti tra 28 Stati e tre territori dell’Unione. Nel 2009 il numero complessivo di passeggeri è stato superiore ai 7 miliardi di persone. Le ferrovie furono introdotte nel paese nel 1853 con una prima linea da Mumbai a Thane nello Stato federato del Maharashtra. Il sistema si sviluppò con aziende e sistemi separati per quasi un secolo, fino alla sua nazionalizzazione nel 1951, pochi anni dopo l’indipendenza dal Regno Unito. Alcune linee attraversano le aree più famose del paese come la Darjeeling Himalayan Railway nel Bengala Occidentale che si arrampica in un’area montuosa panoramica passando dai 100 metri della stazione di partenza (New Jalpaiguri) fino ai 2.200 metri dell’arrivo a Darjeeling. Un’altra linea, la Maharaja Railways, è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO: viaggia da Gwalior a Sheopur (Madhya Pradesh) ed è la ferrovia a scartamento ridotto (la distanza tra le rotaie del binario è di appena 0,6 metri) più lunga del mondo.