I due giornalisti uccisi in Siria
Chi erano l'americana Marie Catherine Colvin e il francese Remi Ochlik, morti a Homs durante l'assedio dell'esercito di Assad
Oggi in Siria sono stati uccisi due giornalisti, l’americana Marie Colvin del Sunday Times e il fotografo francese Remi Ochlik. I due sarebbero stati uccisi a Homs, la città roccaforte dei ribelli, assediata ormai da oltre due settimane dall’esercito siriano. Secondo le testimonianze degli attivisti, Colvin e Ochlik sarebbero stati uccisi da una bomba mentre si trovavano in un ufficio stampa dell’opposizione siriana nel quartiere sunnita di Baba Amr, uno dei più colpiti dalle forze governative. Nell’attacco sarebbero stati feriti altri tre giornalisti stranieri, di cui però ancora non si conoscono i nomi.
Marie Catherine Colvin, 44 anni, era una celebre giornalista del Sunday Times, testata per la quale è stata corrispondente dal Medio Oriente. Era nata negli Stati Uniti ma viveva da tempo a Londra. Era specializzata nel giornalismo di guerra e negli anni scorsi ha svolto il suo lavoro in posti molto pericolosi come l’ex Jugoslavia e lo Sri Lanka. Proprio in Sri Lanka, durante la guerra civile nel 2001, Colvin aveva perso un occhio durante un attacco delle forze governative. In seguito all’incidente portava sempre una banda nera sull’occhio sinistro. Questo è il suo ultimo articolo pubblicato sul Sunday Times, un lungo reportage da Homs. Poche ore prima di essere uccisa aveva documentato per Channel 4 la drammatica situazione ad Homs, in quello che sembra essere il suo ultimo intervento in televisione.
Remi Ochlik invece era un fotografo francese nato nel 1983. A vent’anni è andato ad Haiti per documentare la caduta del presidente Jean-Bertrand Aristide. Nel 2005 ha fondato una propria agenzia fotografica, la IP3 PRESS. Ochlik ha documentato la guerra in Repubblica Democratica del Congo nel 2008, l’epidemia di colera e le elezioni presidenziali ad Haiti nel 2010 e le rivolte in Libia, Tunisia ed Egitto nel 2011 (sul suo sito ci sono numerose foto dei reportage fatti in giro per il mondo). Ochlik collaborava, tra gli altri, con Le Monde Magazine, Time e il Wall Street Journal. Lo scorso 10 febbraio Ochlik è stato segnalato dal World Press Photo, il più prestigioso premio di fotogiornalismo, per una foto scattata in Libia durante la rivoluzione.
Il 16 febbraio in Siria era morto, sembra per un attacco d’asma, un altro famoso e apprezzato giornalista americano, Anthony Shadid, 43 anni, considerato tra i migliori corrispondenti della sua generazione, vincitore di due premi Pulitzer e tra i più esperti di questioni mediorientali. L’11 gennaio sempre ad Homs, inoltre, era stato ucciso un altro giornalista francese, Gilles Jacquier dell’emittente France 2, morto in seguito a un’esplosione. Nelle ultime ore, inoltre, nell’assedio di Homs sarebbe stato ucciso inoltre anche un giornalista e blogger siriano, Rami al-Sayed.
nelle foto, Marie Colvin (Arthur Edwards – WPA Pool/Getty Images), e Remi Ochlik (AP Photo/Lucas Dolega)
– L’intervista di Marie Colvin per la BBC da Homs, pubblicata ieri