La RAI fa marcia indietro sul canone per i pc
Non basta avere un computer, uno smartphone o un tablet per dover pagare il canone, precisa l'azienda: serve che sia effettivamente utilizzato come televisore
Si era discusso molto ieri della lettera inviata dalla RAI a quasi cinque milioni di imprese che hanno ricevuto un’ingiunzione di pagamento per il «canone speciale», ovvero quello riservato a un uso della televisione “non familiare”. La lettera è stata ricevuta anche dalle aziende che non risultano avere in ufficio una televisione, ma possiedono un semplice apparecchio in grado di ricevere il segnale radiotelevisivo: un computer, un monitor, un telefono cellulare, un iPad o una telecamera per la videosorveglianza o un video citofono particolarmente avanzato (che permette una connessione audio-video integrale e permette di vedere sul monitor chi suona alla porta, ma anche la tv).
Oggi la RAI ha diffuso una nota con cui chiarisce la questione e spiega che non basta il mero possesso di pc, tablet e smartphone per dover pagare il canone speciale. Che in ogni caso riguarda solo le imprese e le partite IVA, non gli abbonamenti individuali e familiari.
La Rai, a seguito di un confronto avvenuto questa mattina con il Ministero dello Sviluppo Economico, precisa che non ha mai richiesto il pagamento del canone per il mero possesso di un personal computer collegato alla rete, i tablet e gli smartphone.
La lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (digital signage) fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più’ televisori. Cio’ quindi limita il campo di applicazione del tributo ad una utilizzazione molto specifica del computer rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei per i loro broadcaster (BBC…) che nella richiesta del canone hanno inserito tra gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione radiotelevisiva, oltre alla televisione, il possesso dei computer collegati alla Rete, i tablet e gli smartphone.
Si ribadisce pertanto che in Italia il canone ordinario deve essere pagato solo per il possesso di un televisore.