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  • Lunedì 20 febbraio 2012

La rissa tra i narcos nel carcere di Apodaca, in Messico

Ieri sono morti almeno 44 detenuti, la corruzione e il sovraffollamento hanno fatto diventare fatti come questo sempre più frequenti

Police hold back the relatives of inmates outside Apodaca correctional state facility as they try to get past the gates in Apodaca on the outskirts of Monterrey, Mexico, Sunday Feb. 19, 2012. A fight among inmates at the prison led to a riot that killed dozens on Sunday, according to a security official. (AP Photo/Hand Maximo Musielik)
Police hold back the relatives of inmates outside Apodaca correctional state facility as they try to get past the gates in Apodaca on the outskirts of Monterrey, Mexico, Sunday Feb. 19, 2012. A fight among inmates at the prison led to a riot that killed dozens on Sunday, according to a security official. (AP Photo/Hand Maximo Musielik)

Ieri in un carcere ad Apodaca, vicino Monterrey, in Messico, è scoppiata una rissa tra detenuti appartenenti a due diversi cartelli del narcotraffico, gli Zeta contro i Gulf Cartel, in cui sono morte 44 persone. Tutto il personale delle forze dell’ordine che si trovava in servizio durante la rissa è stato fermato dalle autorità, che vogliono sapere se hanno avuto qualche responsabilità nella rissa, iniziata verso le due di mattina. I prigionieri uccisi sono stati pugnalati, picchiati e colpiti con pietre mentre altri detenuti davano fuoco ai loro materassi. La polizia ha riportato la situazione sotto controllo in giornata mentre i parenti dei detenuti si riunivano fuori dal carcere in attesa di notizie. Il carcere è molto sovraffollato: ha una capacità di 1.700 detenuti ma ne ospita circa 2.700.

Da quando nel 2006 il presidente Felipe Calderon ha alzato il livello dello scontro con il narcotraffico, le prigioni messicane sono diventate spesso un campo di battaglia per i membri dei cartelli arrestati. Lo scorso mese 31 detenuti sono morti in una rissa, a ottobre 20 persone furono uccise in un’altra rissa nel carcere di Matamoros. Il sistema carcerario messicano è in grave crisi, così come quello di molti altri paesi americani. La politica dei governi è arrestare più persone possibile – anche a causa di un recente aumento della criminalità – e stiparle nei carceri, che così diventano sempre più affollate e difficili da gestire. In alcuni casi, i cartelli sono riusciti a corrompere le guardie e a gestire di fatto la prigione: in un carcere nello stato di Durango le guardie lasciavano uscire ogni notte un gruppo di sicari del cartello di Sinaloa, che andavano a massacrare i rivali. Nel 2010 il direttore del carcere e le guardie vennero scoperte e arrestate.

La cattiva gestione delle carceri provoca spesso sommosse e proteste tra i carcerati e ogni minimo incidente può avere conseguenze drammatiche (come accaduto la scorsa settimana in Honduras, dove sono morte più di 300 persone a causa di un incendio). Inoltre persone accusate di reati minori vengono incarcerate in attesa del processo e convivono con pericolosi criminali: alcune di loro vengono facilmente arruolate nei cartelli e in altre attività criminali, altre subiscono ogni tipo di soprusi.

Foto: AP Photo/Hand Maximo Musielik