Sarkozy si ricandida
Lo ha annunciato lo stesso presidente francese ieri sera, in televisione: che cosa lo aiuta e qual è la sua strategia
Ieri sera il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy ha annunciato che si ricandiderà alle elezioni presidenziali, che sono in programma per il prossimo 22 aprile (primo turno). L’annuncio è stato fatto durante un’intervista con la presentatrice Laurence Ferrari nel telegiornale delle otto di sera sulla rete commerciale privata TF1. La ricandidatura di Sarkozy era prevista e ci si chiedeva solo quando sarebbe arrivato l’annuncio ufficiale (in precedenza fonti del governo avevano parlato di marzo): il presidente uscente ha ora poco più di due mesi per migliorare il suo tasso di approvazione, che da oltre due anni è sotto il 35 per cento, con minimi di poco superiori al 20 per cento. Il candidato favorito delle prossime presidenziali continua a essere, nei sondaggi, quello del partito socialista, François Hollande.
Nicolas Sarkozy, 57 anni, è il leader dell’Union pour un Mouvement Populaire (UMP), il partito di centrodestra conservatore e liberlae nato nel 2002 dalla fusione di diversi partiti di centrodestra francesi. Dopo incarichi di governo nei primi anni Duemila (due volte ministro dell’Interno e una volta ministro delle Finanze) è diventato presidente nel maggio 2007, dopo aver sconfitto al ballottaggio la candidata socialista Ségolène Royal con il 53 per cento dei voti. Secondo l’attuale costituzione francese, modificata dallo stesso Sarkozy nel luglio 2008 per quanto riguarda i poteri presidenziali, il presidente della Repubblica non può rimanere in carica per più di due mandati.
Durante la sua presidenza, Sarkozy ha pagato la difficile situazione economica francese, l’impressione di scarsa autonomia rispetto alla Germania in ambito europeo e i numerosi scandali che sono emersi negli ultimi mesi, che riguardano diversi casi di finanziamenti illeciti al suo partito. La sua vita personale è stata spesso al centro delle cronache francesi, dato che ha divorziato dalla sua seconda moglie Cécilia e ha sposato Carla Bruni nel febbraio 2008. Ma i sondaggi lo danno in lieve ripresa, e Sarkozy avrà probabilmente vantaggi dagli ultimi dati economici francesi e dalla sua nota abilità in campagna elettorale, oltre che dalla solidità del suo partito in tutto il paese.
I risultati economici
Ieri mattina sono stati pubblicati i dati economici degli ultimi tre mesi del 2011, che hanno mostrato un risultato migliore delle previsioni: un’inattesa crescita dell’economia dello 0,2 per cento, con la quale la Francia può dire di aver chiuso il 2011 con un anno intero di crescita economica, complessivamente dello 1,7 per cento. Dopo la pubblicazione degli ultimi dati, Sarkozy ha un argomento in più per difendere la politica economica della sua presidenza, che dopo una prima fase estremamente liberista è tornata di recente ad approvare misure di austerità come risposta alla crisi. Se riuscirà a far passare il messaggio di essere riuscito a evitare disastri durante le difficoltà economiche, avrà probabilmente un vantaggio rispetto ai suoi avversari, e in primo luogo al socialista Hollande, di cui potrà sottolineare l’inesperienza in incarichi di governo. La preoccupazione principale dei francesi, comunque, sembra essere quella della disoccupazione e in questo campo Sarkozy non è riuscito a fare molto, dato che le stime ufficiali la indicano superiore al 10 per cento. Nel 2007 promise che l’obbiettivo dei suoi cinque anni di presidenza sarebbe stato “il pieno impiego”.
“La Francia forte”
Insieme con l’annuncio della candidatura, sono iniziate a circolare le prime immagini dei cartelloni pubblicitari della campagna elettorale di Sarkozy con lo slogan “La France forte”. Come nota Libération, lo slogan richiama quello usato da Valéry Giscard d’Estaing, presidente francese dal 1974 al 1981, “Il faut une France forte” (“c’è bisogno di una Francia forte”), ed è anche il nome del sito web della campagna elettorale.
L’accento nazionalista è stato chiaro anche nel suo breve intervento televisivo di ieri sera, in cui Sarkozy ha detto che “se la Francia è forte, allora sarà al riparo” e potrà mantenere “il suo rango”. Sarkozy ha anche rivendicato i risultati del suo governo, in particolare le riforme dell’università e delle pensioni.
La sua campagna elettorale sarà impostata sui temi economici e sul problema della disoccupazione: in un’intervista a Le Figaro di sabato scorso, Sarkozy aveva detto di credere “nel lavoro, nella responsabilità e nell’autorità”. Un’altra idea che è stata rilanciata ieri sera, e che ha già provocato qualche polemica in Francia, è la sua proposta di riformare il sistema dei sussidi di disoccupazione, legando il sussidio alla ricerca attiva di un lavoro e a percorsi di formazione da parte dei disoccupati, in modo da scoraggiare la disoccupazione “passiva”. Il presidente ha riproposto in merito una sua idea degli scorsi mesi, quella di sottoporre la revisione della legislazione sul lavoro (insieme a quella sull’immigrazione) a un referendum popolare.