L’arresto di Orfeo Goracci
Il vicepresidente del Consiglio regionale dell'Umbria è accusato di associazione a delinquere e violenza sessuale per episodi avvenuti quando era sindaco di Gubbio
Oggi il vicepresidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Orfeo Goracci, è stato arrestato con l’accusa tra le altre cose di associazione a delinquere finalizzata all’abuso di ufficio violenza sessuale, aggravata dalla propria qualità di pubblico ufficiale, per episodi avvenuti quando era sindaco del comune di Gubbio. Goracci è di Rifondazione Comunista e aveva ricevuto alcuni mesi fa un’informazione di garanzia nella quale veniva ipotizzato dalla procura di Perugia il reato di concussione e abuso di ufficio. L’operazione di oggi ha portato all’arresto di altri ex amministratori comunali.
Associazione a delinquere finalizzata all’abuso di ufficio e violenza sessuale aggravata dalla sua qualità di pubblico ufficiale. Questi, tra gli altri, i reati contestati a Orfeo Goracci, vicepresidente del consiglio regionale dell’Umbria, arrestato questa mattina. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata spiccata dalla procura della Repubblica di Perugia nei confronti del “re o lo zar”, come viene definito Goracci nel capo d’imputazione. Contemporaneamente sono state eseguite altre otto ordinanze, quattro in carcere e altrettante ai domiciliari.
In particolare, si legge nell’ordinanza firmata dal gip di Perugia, quando era sindaco di Gubbio, Goracci avrebbe “in due distinte occasioni costretto una dipendente, alla quale inviava numerosi sms e pressanti inviti per intrattenere rapporti sessuali, a subire atti sessuali, baciandola, cingendole le spalle e tirandola a sè, contro la volontà della donna, commettendo il fatto nella sua qualità di pubblico ufficiale e all’interno del proprio ufficio di sindaco”.
Esponente di Rifondazione comunista, qualche mese fa Goracci era stato raggiunto da un’informazione di garanzia nella quale la procura di Perugia ipotizzava il reato di concussione e abuso d’ufficio, la stessa accusa rivolta nei confronti dell’ex vicesindaco di Gubbio, Maria Cristina Ercoli, anche lei arrestata stamane. Al centro dell’inchiesta, coordinata dai pm Antonella Duchini e Mario Formisano, alcune assunzioni sospette che sarebbero avvenute proprio all’interno del comune di Gubbio, quando Goracci era il primo cittadino. Appena ricevuto l’avviso di garanzia, all’inizio del novembre scorso, Goracci si era autosospeso da Rifondazione comunista, anticipando la decisione della segreteria regionale del partito. I vertici di Rc ne avevano quindi auspicato le dimissioni da vicepresidente del Consiglio regionale, incarico che invece ricopriva ancora oggi. L’organismo aveva anche sospeso la ex vicesindaco Maria Cristina Ercoli.
Oltre a Goracci e al suo “braccio destro” ed ex assessore e vicesindaco Maria Cristina Ercoli, gli altri arrestati sono ex amministratori comunali, in alcuni casi tuttora consiglieri, e tecnici, uomini e donne di “assoluta fiducia” dell’ex sindaco. Due delle donne destinatarie delle misure cautelari sono ritenute anche “sentimentalmente legate” a lui.