La giornata in Bahrein
È l'anniversario dell'inizio delle rivolte, gli sciiti vogliono occupare di nuovo Piazza della Perla a Manama per manifestare contro il regime sunnita
Aggiornamento 17.12 – Sono proseguiti per qualche ora in Bahrein gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Il centro della capitale Manama, blindato dai numerosi agenti in tenuta antisommossa, è tranquillo. I disordini si sono concentrati principalmente nelle zone periferiche e nei villaggi vicini alla capitale. La polizia, oltre che con i gas lacrimogeni, ha utilizzato anche proiettili di gomma per disperdere i manifestanti e non farli arrivare nel centro di Manama. Tuttavia, la partecipazione alle manifestazioni per l’anniversario dell’inizio della rivolta popolare dello scorso anno è stata decisamente inferiore rispetto alle attese: si parla di qualche migliaio di persone. Il maggiore gruppo di opposizione, Al Wefaq, ha detto che la polizia durante i disordini e le perquisizioni delle ultime ore ha arrestato oltre dieci persone.
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Oggi in Bahrein è l’anniversario dell’inizio delle proteste popolari che l’anno scorso hanno sfidato il regime sunnita del paese. Da ieri ci sono proteste e scontri nei pressi della capitale Manama: migliaia di manifestanti hanno marciato per le strade che portano alla città per cercare di rioccupare Piazza della Perla, il luogo simbolo della rivolta nel 2011 quando è stata occupata per giorni, chiedendo riforme e la cacciata del re Hamad bin Isa Al Khalifa. Anche oggi ci sono stati diversi scontri a Manama e nei dintorni, fin dalle 7 di questa mattina. La polizia ha risposto alle pietre e alle molotov lanciate dai manifestanti con i gas lacrimogeni. Finora non sembrano esserci morti o feriti gravi.
La tensione in Bahrein era salita notevolmente negli ultimi giorni. Le zone intorno a Piazza della Perla sono state presidiate da centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa. Altri agenti, invece, hanno condotto diverse perquisizioni preventive in alcune quartieri popolari di Manama e altre città. Nella circostanza, secondo gli attivisti, sarebbero state arrestate decine di persone.
A protestare in Bahrein è soprattutto la comunità sciita. Gli sciiti costituiscono circa il 70 per cento della popolazione totale di 1,2 milioni di abitanti e sono stati ripetutamente discriminati dal regime sunnita al potere, a livello politico e sociale. Negli ultimi mesi, re Al Khalifa ha approvato alcune riforme distensive, dando più poteri al Parlamento, senza riuscire però a frenare gli attivisti. Il regime sunnita ha dichiarato più volte che le proteste degli sciiti contro l’attuale governo sono orchestrate dall’Iran.
Il Bahrein è un’isola del Golfo Persico strategicamente molto importante, in quanto ospita la base militare della Quinta Flotta degli Stati Uniti. Anche se nell’ultimo anno il numero delle proteste è stato decisamente inferiore rispetto agli altri paesi coinvolti nella cosiddetta “Primavera Araba”, nelle rivolte iniziate lo scorso febbraio sono morte 40 persone. Recentemente ha fatto discutere molto la notizia della carcerazione di decine di medici e infermieri per “attività sovversive” durante le proteste di febbraio e marzo 2011. Secondo gli attivisti, invece, le persone arrestate sarebbero state punite per aver curato i manifestanti feriti durante le proteste.
foto: AP/Hasan Jamali