La crisi dei Rangers di Glasgow
La storica squadra di calcio scozzese è già entrata in amministrazione controllata e rischia il fallimento
Aggiornamento 16.06 – La società di calcio Rangers Football Club di Glasgow è entrata ufficialmente in amministrazione controllata. Conseguentemente, il club verrà penalizzato anche di dieci punti in campionato e non potrà acquistare giocatori fino a quando la situazione finanziaria non rientrerà nei parametri di sicurezza.
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La società scozzese Rangers Football Club di Glasgow, una delle squadre di calcio più antiche e prestigiose del Regno Unito, è in grave crisi di liquidità e ha fatto domanda a un tribunale di Edimburgo per entrare in amministrazione controllata e cercare così di evitare il fallimento. La decisione è arrivata prima della sentenza di una commissione tributaria britannica che potrebbe condannare i Rangers a pagare quasi 50 milioni di sterline a causa di tasse non pagate dal 2001 a oggi. Con le multe che potrebbe infliggere il tribunale, la cifra da pagare potrebbe arrivare anche a 75 milioni di sterline.
Entro cinque, al massimo dieci giorni, le finanze dei Rangers saranno dunque molto probabilmente gestite da un commissario, ma anche questa mossa potrebbe non bastare. Il club è in serie difficoltà economiche, tanto che per fronteggiare i creditori avrebbe già impegnato 24 milioni di sterline dei ricavi degli abbonamenti dei prossimi quattro anni. La strategia del club è arrivare a un Company Voluntary Arrangement, cioè a un accordo con i creditori per tagliare il debito che ha nei loro confronti di circa il 25 per cento. Questo però sarebbe possibile solo se le autorità tributarie concedessero una moratoria sui debiti che i Rangers hanno nei confronti dello Stato.
I Rangers di Glasgow sono stati fondati nel 1872 e sono la principale squadra di calcio della Scozia insieme al Celtic, l’altro club della città. I Rangers sono la squadra che ha vinto più scudetti al mondo, 54. Celtic e Rangers sono da sempre grandi rivali, soprattutto perché i Rangers rappresentano la comunità protestante di Glasgow, mentre il Celtic, fondato nel 1888 da un religioso irlandese emigrato, è espressione di quella cattolica. I derby tra le due squadre sono spesso state scenario o contorno di scontri, violenze e tensioni. Negli ultimi anni diversi calciatori e allenatori delle due squadre sono stati minacciati e il Parlamento scozzese ha recentemente votato una legge che vieta ai tifosi delle due squadre di esprimere ogni minimo riferimento religioso o settario nei luoghi pubblici, su Internet e sui social network.
Qualora il club andasse in amministrazione controllata i Rangers rischierebbero anche una pesante penalizzazione in campionato, fino a dieci punti in meno in classifica. In questo caso i Rangers si ritroverebbero a 14 punti dal Celtic – ora sono 4 – e il campionato sarebbe di fatto già chiuso. Inoltre i Rangers non potrebbero più comprare nuovi giocatori fino a quando la situazione finanziaria non rientrerà nei parametri di sicurezza. Il proprietario del club è Craig Whyte, che lo scorso maggio è diventato azionista di maggioranza rilevando le quote dell’ex presidente sir David Murray per la quota simbolica di 1 sterlina e impegnandosi a risanare i 18 milioni di sterline di debito che il club all’epoca aveva con il Lloyds Banking Group. Whyte ha dichiarato che mantenere il club costa circa 45 milioni di sterline all’anno, mentre i ricavi non vanno oltre i 35 milioni.
nella foto: il difensore statunitense dei Rangers Carlos Bocanegra (AP/Scott Heppell)