Cambiare cognome diventa più facile
Il Sole 24 Ore spiega le nuove norme che trasferiscono tutte le competenze ai prefetti e accorciano i tempi
Il Sole 24 Ore spiega le nuove norme che trasferiscono tutte le competenze ai prefetti e accorceranno notevolmente i tempi necessari a cambiare cognome (pratica sempre più usata, soprattutto da chi vuole aggiungere ai propri figli il cognome della madre).
Cambiare cognome sarà più facile. Sono, infatti, in arrivo le nuove regole che trasferiscono tutte le competenze al prefetto, mentre finora la procedura era gestita tra centro e periferia, con lo scambio di carte tra ministero dell’Interno e prefettura che faceva allungare i tempi fino a un anno e mezzo.
È vero che in un passato neanche tanto lontano per cambiare il cognome occorrevano tre anni, ma è altrettanto vero che le richieste sono notevolmente aumentate e una procedura come quella attuale – che prevede di presentare l’istanza al prefetto, il quale istruisce la pratica e la trasmette al ministero, che a sua volta rimanda le carte in periferia con un decreto provvisorio, che diventerà definitivo dopo un certo lasso di tempo – è troppo faticosa e penalizzante per i cittadini.
Via, dunque, alla semplificazione. In un prossimo futuro penserà a tutto il prefetto: riceverà la richiesta di cambiamento del cognome e deciderà se accogliere o meno l’istanza. In questo modo i tempi dovrebbero notevolmente ridursi. Al ministero resterà il compito di emanare le linee guida e sbrogliare eventuali nodi interpretativi delle nuove disposizioni.
La novità farà piacere ai cittadini che pensano di cambiare cognome perché quello che possiedono è fonte di disagio sociale, alle signore divorziate o vedove risposate che chiedono di aggiungere per i figli il nome del nuovo marito a quello del primo, a quanti aspirano ad acquisire un nome d’arte.Ma farà piacere soprattutto a chi chiede di aggiungere il cognome materno a quello paterno. Si tratta, infatti, di istanze in continua crescita, che ora oltrepassano le 400 domande l’anno. Lo dimostrano i numeri: nel 2009 le richieste complessive di cambiamento del cognome erano 2.134, diventate – per effetto soprattutto delle richieste di aggiunta del cognome materno a quello paterno – 2.982 nel 2010 e 1.961 a inizio agosto 2011. Aumento che ha finito per determinare anche un rallentamento nello smaltimento delle pratiche, 1.100 delle quali sono ancora in attesa di una risposta.