La musica classica contro i criminali
Minneapolis, negli Stati Uniti, ha da poco iniziato a suonare Beethoven e Mozart per ridurre la criminalità in stazioni e metropolitane, un'iniziativa che negli ultimi anni è stata presa in diverse città del mondo
La città statunitense di Minneapolis ha deciso di utilizzare la musica classica per ridurre il crimine in luoghi affollati come stazioni e metropolitane. La polizia ha iniziato a far risuonare le note di Beethoven, Bach, Mozart, Handel e Strauss attraverso gli altoparlanti della stazione ferroviaria di Lake Street, in cui si registravano diversi crimini compiuti soprattutto da alcune gang giovanili. Secondo le autorità, questo sistema sembra funzionare, in quanto i giovani delinquenti sarebbero così “irritati” dalla musica classica da abbandonare gradualmente la stazione.
Quella introdotta a Minneapolis è una tecnica che viene utilizzata già da molti anni, ed è in corso un dibattito sulla sua reale efficacia. Nel 2010, per esempio, la musica classica è stata introdotta alla Max Station di Portland e ai politici dell’Oregon questa misura è piaciuta così tanto che ora si sta pensando di far utilizzare per legge la musica classica in tutte le stazioni più a rischio. Londra da tempo suona attraverso gli altoparlanti delle stazioni più pericolose opere di Mozart, Vivaldi, Handel, dopo un progetto pilota nel 2003 che ha avuto molto successo. In quella circostanza, infatti, dopo 18 mesi di musica classica i furti erano scesi di un terzo, le aggressioni allo staff dei trasporti pubblici di un quarto, mentre gli atti di vandalismo del 37 per cento.
Iniziative simili sono state introdotte negli anni scorsi in Florida e in Nuova Zelanda. In Germania venne proposto di rendere l’ascolto di Mozart in auto obbligatorio per calmare gli automobilisti e ridurre gli incidenti. In una scuola di Derby, in Inghilterra, un’ora di ascolto di musica classica imposta agli studenti che avevano infranto le regole della scuola si dimostrò molto efficace nel rendere gli scolari indisciplinati più obbedienti.
Secondo diversi esperti e psicologi, oltre ad “allontanare i giovani criminali che non la sopportano”, la musica classica agisce nel cervello umano come un fattore di “ordine”: si parla di un vero e proprio “messaggio subliminale di queste composizioni”, che influenza anche chi non è abituato ad ascoltarle. Secondo i critici, invece, gli effetti benefici sono coincidenze che non hanno a che fare con la musica, ma con altri fattori esterni. E soprattutto, come ha dichiarato nel 2011 un vicecommissario di West Palm Beach, Dennis Crispo, sono metodi che “non hanno un effetto a lungo termine”.
La città di Lancaster, in California, ha deciso di adottare un’altra tattica, quella dei cinguettii di uccelli musicati, il cui verso è stato registrato in Inghilterra e viene diffuso nelle zone più a rischio della città. Secondo il sindaco R. Rex Parris, questi suoni rilasserebbero tutti coloro che la ascoltano. In particolare, alla base ci sarebbe il fatto che il suono degli uccelli riduce la produzione di cortisolo e adrenalina da parte dell’organismo, che a sua volta li produce in maniera eccessiva quando si trova sotto stress. I risultati, comunque, sarebbero estremamente positivi: rispetto al 2010, la microcriminalità a Lancaster è calata del 15 per cento, mentre i reati gravi sono scesi del 6 per cento. Ma molti dicono che a Lancaster la criminalità era già in calo da tempo e che la misura dei cinguettii non è stata affatto determinante nella sua riduzione.
nella foto: “Beethoven’s Trumpet (With Ear)”, opera dell’artista americano John Baldessari (CARL COURT/AFP/Getty Images)