Il caso Capello
Perché l'allenatore italiano si è dimesso dall'Inghilterra, spiegato bene e dall'inizio
Fabio Capello si è dimesso ieri da allenatore della nazionale inglese di calcio. La notizia è stata annunciata poco dopo le 7 di sera. Capello è un allenatore italiano, ha 65 anni e allenava l’Inghilterra dal gennaio 2008. Con lui la nazionale inglese aveva partecipato ai mondiali sudafricani del 2010, quando venne eliminata ai quarti di finale dalla Germania, in una partita celebre anche per un clamoroso gol di Lampard che non venne convalidato sul 2-1 per la Germania. Capello ha vinto un sacco di trofei nella sua carriera, almeno uno scudetto con ogni squadra che ha allenato: quattro con il Milan (allenato nel 1991-1996 e nel 1997-1998), due con il Real Madrid (che allenò per due stagioni, 1996-1997 e 2006-2007), uno con la Roma nel 2001 e due con la Juventus, che vennero entrambi revocati a causa dello scandalo di Calciopoli.
Quando è arrivato alla guida dell’Inghilterra, insomma, aveva una solida fama da “vincente”, come si dice di solito in questi casi, e le aspettative del pubblico e della stampa erano altissime: la squadra si era qualificata ai mondiali del 2010 disputando un gran girone e molti si aspettavano da lui e dalla nazionale un buon risultato, dopo le delusioni degli ultimi cinquant’anni. L’Inghilterra, il luogo d’origine del calcio moderno nel XIX secolo, ha vinto un solo mondiale, quello giocato proprio in Inghilterra nel 1966, e non ha mai vinto un campionato europeo. I suoi tre anni come commissario tecnico della nazionale inglese sono stati piuttosto movimentati: la stampa inglese lo ha descritto a lungo come incapace di gestire i rapporti con i giocatori, descritti come “terrorizzati” dai suoi modi severi e poco accomodanti, e la sua permanenza come allenatore è stata messa in discussione più volte dopo l’insuccesso dei mondiali sudafricani. Non lo hanno aiutato il suo carattere burbero e la sua scarsa padronanza dell’inglese, anche dopo diversi mesi dall’inizio dell’incarico.
Le dimissioni di ieri sono arrivate come apparente conseguenza di uno scandalo che ha coinvolto l’ex capitano della nazionale inglese, John Terry. Il 23 ottobre 2011, durante una partita di campionato contro il Queens Park Rangers, Terry, che è difensore centrale e capitano del Chelsea, avrebbe rivolto un insulto razzista al giocatore della squadra avversaria Anton Ferdinand: per questo motivo, a dicembre è stata annunciata l’apertura di un processo penale contro di lui, che inizierà il prossimo luglio. La Football Association, la federazione calcistica inglese, ha annunciato il 3 febbraio che Terry non sarebbe più stato capitano della nazionale, almeno fino alla fine del processo. Per la seconda volta: Terry, capitano dal 2006, aveva già perso il ruolo per alcuni mesi quando venne fuori la sua relazione con la moglie di un suo compagno di nazionale, Wayne Bridge. Anton Ferdinand, tra l’altro, è fratello di Rio Ferdinand, difensore del Manchester United e vicecapitano della nazionale inglese, che però ha detto di non essere interessato a succedere a Terry. Che si dichiara innocente.
Intervistato dal programma di RAI1 “Cinque minuti di recupero” due giorni dopo la decisione della FA, Capello aveva detto di disapprovare “assolutamente” la decisione della federazione inglese e del suo presidente David Bernstein, aggiungendo che i giocatori non dovrebbero ricevere punizioni fino alla conclusione del processo e che Terry avrebbe dovuto tenere la fascia di capitano. Questa diversità di vedute – e questa presa di posizione pubblica, criticata persino dal primo ministro Cameron – ha portato alla rottura definitiva con la FA e alle dimissioni di ieri. Il contratto di Capello sarebbe scaduto poco dopo i prossimi europei. Il principale collaboratore di Capello in Inghilterra, il manager Franco Baldini, dallo scorso ottobre è direttore generale della Roma.
Capello lascia la nazionale inglese quando questa è già qualificata ai prossimi Europei, qualificazione ottenuta con cinque vittorie, tre pareggi e nessuna sconfitta. La nazionale, almeno fino alla prossima amichevole con l’Olanda del 29 febbraio, sarà allenata da Stuart Pearce, da cinque anni allenatore dell’Inghilterra under 21, in attesa di una nuova soluzione. La stampa inglese dà per certo l’arrivo di Harry Redknapp, 64 anni e allenatore del Tottenham dal 2008, che è appena stato assolto da un processo durato due settimane per evasione fiscale. Lui risponde di “non averci neanche pensato”, ma è molto apprezzato in patria e potrebbe essere favorito anche perché la nazionale inglese è allenata da stranieri (prima lo svedese Eriksson e poi Capello) dal 2001, se si eccettua la breve parentesi di Steve McClaren nel 2006-2007. A Capello, secondo la stampa inglese, sarebbe andata una liquidazione di 1,5 milioni di sterline.
foto: ANDREW YATES/AFP/Getty Images