La storia del dito medio
Se n'è riparlato dopo il Super Bowl, ma ne discutiamo dai tempi dell'impero romano: quando abbiamo cominciato a insultarci così?
Durante lo spettacolo dell’intervallo del Super Bowl della scorsa domenica, 5 febbraio, la cantante M.I.A. ha fatto il gesto del dito medio alzato verso le telecamere. NBC, che trasmetteva l’evento in diretta, e la National Football League (NFL) si sono scusate con i telespettatori per quanto accaduto, definendo “totalmente inappropriato” il gesto “osceno” della cantante. La Federal Communication Commission (FCC), l’agenzia governativa che si occupa delle telecomunicazioni negli Stati Uniti, vieta che sulle emittenti in chiaro vengano trasmessi gesti connotati come “volgarità”, che infatti vengono spesso oscurati o censurati, così da evitare multe e altri tipi di sanzioni.
Approfittando di quanto accaduto durante l’intervallo del Super Bowl, Daniel Nasaw della BBC ha messo insieme qualche informazione sulla storia del gesto del dito medio, un modo di esprimersi con le mani che ha oltre duemila anni. Uno dei primi usi storicamente attestati del gesto risale al quarto secolo avanti Cristo: il filosofo Diogene stava parlando con un gruppo di persone che gli avevano fatto visita e, secondo uno storico greco, a un certo punto si era messo a discutere dell’oratore Demostene definendolo un “grande demagogo” e accompagnando l’affermazione con il gesto del dito medio alzato. Nella commedia di Aristofane Le nuvole, scritta probabilmente tra il 421 e il 418 avanti Cristo, ci sono alcuni riferimenti al dito medio alzato come gesto di offesa. Uno dei personaggi gesticola a lungo usando il dito medio e facendo riferimento ai propri genitali.
L’antropologo Desmond Morris la sa lunga in materia: «Si tratta di uno dei gesti più antichi per insultare qualcuno. Il dito medio rappresenta il pene, mentre le dita piegate ai due lati rappresentano i testicoli. Facendolo, mostri in pratica qualcosa di fallico al tuo interlocutore. In pratica dici “questo è un fallo” e lo mostri alla gente, una dimostrazione molto primordiale». Secondo altre interpretazioni, il gesto sottintende anche che l’interlocutore debba subire una penetrazione e che si debba quindi sottomettere a chi lo compie.
Gli antichi romani definivano il gesto del dito medio alzato con le parole “digitus impudicus“, traducibile alla lettera come “dito impudente”. Il poeta latino Marco Valerio Marziale, vissuto nel primo secolo dopo Cristo, lo cita in uno dei suoi celebri epigrammi: un personaggio che ha goduto sempre di buona salute mostra il suo digitus impudicus a tre medici, confermando di essere in salute e di non avere bisogno di cure. Publio Cornelio Tacito, lo storico latino vissuto tra il primo e il secondo secolo dopo Cristo, racconta che il dito medio alzato veniva mostrato dai membri delle tribù germaniche ai soldati romani quando questi avanzavano verso i loro accampamenti.
Il gesto nacque nell’area del Mediterraneo, probabilmente in Grecia, diffondendosi poi verso occidente e grazie all’impero romano verso nord. Le popolazioni germaniche entrarono in contatto con questa usanza, o forse la stessa rafforzò già alcuni gesti simili che si erano in precedenza affermati. Secondo Morris, il dito medio alzato arrivò con considerevole ritardo nel Nordamerica e in particolare negli Stati Uniti. Probabilmente si diffuse contestualmente all’arrivo dei primi immigrati italiani. La prima attestazione storicamente verificata è del 1886: un giocatore della squadra di baseball dei Boston Beaneaters (ora si chiamano Atlanta Braves in seguito allo spostamento della squadra) mostrò il dito medio alzato in una foto mentre era rivolto ad alcuni antagonisti dei New York Giants.
Non in tutti i paesi è comunque in voga l’uso del dito medio come principale gesto di offesa. I cittadini del Regno Unito, per esempio, ne usano uno diverso che consiste nel mostrare medio e indice in modo tale che formino una “V” con il palmo della mano rivolto verso l’interno. Secondo Morris, questo gesto ricorda semplicemente un doppio fallo, ma la sua interpretazione viene contestata da chi fa risalire tutto alla Guerra dei cent’anni, quella combattuta da regno di Francia e regno d’Inghilterra a partire dal 1337. Secondo questa versione, che si basa più su un mito che su fatti storici verificabili fino in fondo, gli abilissimi arcieri inglesi erano temuti dai francesi, che in più di una occasione avevano minacciato di amputare medio e indice ai loro nemici per impedirgli di continuare a scoccare le frecce. Per prendersi gioco dei francesi e per provocarli, gli inglesi mostrarono le loro due dita ai loro nemici nella cruciale battaglia di Azincourt, dimostrando di essere ancora in grado di lanciare le temute frecce.