La situazione alle Maldive
Dopo il "golpe" non violento, oggi ci sono stati nuovi scontri tra polizia e manifestanti durante i quali sarebbe stato "leggermente ferito" anche l'ex presidente Nasheed
Aggiornamento delle 15.29 – Oltre 3mila sostenitori dell’ex presidente delle Maldive, Mohamed Nasheed, sono scesi in strada nel pomeriggio di oggi a protestare contro il “colpo di Stato” che ieri ha fatto dimettere Nasheed. I manifestanti, che vogliono il suo ritorno al potere, si sono scontrati con le forze dell’ordine che hanno sparato anche gas lacrimogeni per farli disperdere. Negli scontri sarebbe stato leggermente ferito anche Nasheed, secondo il corrispondente di Al Jazeera Steve Chao. Secondo fonti dell’Associated Press, i manifestanti pro Nasheed avrebbero addirittura occupato alcune piccole stazioni di polizia.
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Il giorno dopo le dimissioni dell’ex presidente Mohamed Nasheed, oggi la situazione nell’arcipelago delle Maldive sembra piuttosto tranquilla. Per le strade della capitale Malè pare tutto normale, i turisti (tra cui circa 1.500 italiani) continuano ad affollare i resort lontani dalla capitale, gli adulti sono andati regolarmente al lavoro e i bambini a scuola. Non si sa dove sia invece l’ex presidente Nasheed, che ieri ha deciso di dimettersi (ma c’è chi dice che sia stato costretto a farlo) dopo che una parte della polizia e delle forze armate si era unita alle proteste contro di lui. Un portavoce della polizia ha detto inizialmente che Nasheed si trova in una “località segreta”, scortato da agenti e militari “per la sua incolumità”. Un fratello di Nasheed ha poi aggiunto ieri, in tarda serata, che l’ex presidente si troverebbe sotto vigilanza in una delle sue residenze.
Ora il nuovo presidente è l’ex vice di Nasheed, Mohamed Waheed Hassan, che ha già giurato al Majlis del Popolo, ossia il Parlamento delle Maldive. Waheed, che i sostenitori di Nasheed hanno accusato di aver ordito il golpe, ha assicurato che manterrà “lo stato di diritto”, che “va preservato a qualsiasi costo”. Il suo compito ora è quello di formare un governo di coalizione che guidi pacificamente il paese alle prossime elezioni presidenziali, previste nell’ottobre 2013. Un compito non facile, perché l’opposizione, che tra l’altro era già maggioranza al Majlis prima della caduta di Nashhed, è piuttosto frammentata.
Continua intanto la scarsa chiarezza sulle dinamiche che hanno portato alla dimissioni di Nasheed. I militari e la polizia dicono che Nasheed “ha deciso di dimettersi di sua spontanea volontà” di fronte alla violente proteste di piazza. Oggi Nasheed ha smentito con fermezza questa ricostruzione e ha detto che è “stato costretto a dimettersi di fronte ai militari” che gli avrebbero “puntato contro le pistole”. In un’intervista ad Al Jazeera, Nasheed ha detto che è stato un vero e proprio “colpo di Stato”, non violento perché lui, per senso di responsabilità verso il paese ha preferito desistere. Inoltre, Nasheed ha detto che ha intenzione di ricandidarsi alle elezioni del 2013.
Le proteste erano iniziate tre settimane fa, dopo l’arresto del giudice Abdulla Mohamed per aver fatto scarcerare un oppositore del governo e per aver apparentemente bloccato alcune indagini contro membri del governo dell’ex presidente Maumoon Abdul Gayoom, che Nasheed ha sconfitto alle elezioni nel 2008. Nasheed aveva inviato le forze dell’ordine per calmare i manifestanti, ma molti agenti hanno deciso di unirsi alle proteste per poi occupare la tv di Stato. Tuttavia, si dice che le proteste abbiano anche altre motivazioni di carattere religioso.
Mohamed Nasheed ha 44 anni. La sua vittoria alle prime elezioni multipartitiche del paese, nel 2008, è stata vista come l’inizio della democrazia per le Maldive, dopo il governo trentennale di Gayoom. Nasheed, per il suo attivismo per la democrazia e i diritti umani durante la presidenza di Gayoom, è stato arrestato 27 volte per attività sovversive e altri reati e ha trascorso complessivamente sei anni in carcere prima di diventare presidente. Nasheed, ambientalista convinto, era diventato anche famoso per le riunioni del suo esecutivo sott’acqua, per sensibilizzare la popolazione mondiale nei confronti dei pericoli del surriscaldamento globale e quindi dell’innalzamento del livello del mare che, nella peggiore delle ipotesi, sommergerebbe l’arcipelago.
Le Maldive hanno una popolazione di 330mila abitanti, sono un ex protettorato britannico e un ex sultanato. Il Prodotto Interno Lordo del paese è generato per due terzi dal turismo internazionale. Alle Maldive non esiste libertà di culto e l’unica religione ammessa è quella islamica.
nella foto, da sinistra: il neopresidente Mohamed Waheed Hassan con il presidente del Majlis, Abdulla Shahid (AP/Sinan Hussain)