Il terremoto nelle Filippine
Ci sono già decine di morti, tra cui diversi bambini, e molte persone sono ancora sotto fango e macerie
Un terremoto di magnitudo 6,8 sulla scala Richter ha colpito le Filippine alle 11.49 ora locale (le 4.49 in Italia). I morti accertati finora sono 13, tra cui diversi bambini, ma un ufficiale dell’esercito parla di 43 morti. I feriti sono centinaia e ci sarebbero almeno 29 dispersi. L’epicentro è stato localizzato a Tayasan, una città costiera di circa 32mila persone nella provincia di Negros Oriental, a 650 chilometri a sudest dalla capitale Manila. L’isola di Negros è al centro dell’arcipelago delle Visayas, la macroregione centrale delle Filippine. A Tayasan sono morte due persone, travolte dalla caduta di un cancello. I danni più gravi si sono verificati a Guihulngan, una città di 180mila persone, sempre nel Negros Oriental, dove una frana ha seppellito circa 30 edifici. Qui sono morte 10 persone, tra cui alcuni bambini di una scuola elementare. Un altro bambino è morto a Jimalalud, in una chiesa.
I soccorritori stanno facendo il possibile per cercare le persone disperse sotto il fango e le macerie, aiutati anche dalla popolazione locale. Non è ancora chiaro il numero degli sfollati ma le autorità hanno ordinato agli abitanti delle città coinvolte del Negros Oriental di non tornare nelle proprie case. È stato lanciato anche un allarme tsunami (livello 2) nelle province di Negros e Cebu. Le Filippine fanno parte della cosiddetta “Cintura di fuoco”, ossia un’area del Pacifico caratterizzata da frequenti terremoti (circa il 90 per cento dei terremoti mondiali avviene in questa fascia). Nel 1990 un sisma di magnitudo 7,7 aveva colpito l’isola di Luzon, sempre nelle Filippine, e aveva provocato la morte di circa 2mila persone.
foto: STR/AFP/Getty Images