La morte di un pioniere dei paracadute
Il 4 febbraio di cento anni fa, Franz Reichelt si gettò dalla torre Eiffel per sperimentare un paracadute di sua invenzione, ma non andò bene
Il 4 febbraio 1912 un sarto viennese trasferitosi da molti anni a Parigi, Franz Reichelt, si lanciò dalla prima piattaforma della torre Eiffel e si schiantò al suolo, mentre provava un paracadute di sua invenzione cui aveva lavorato per mesi (attenzione: il video mostra anche il momento dello schianto).
Reichelt, che al momento della sua morte aveva 33 anni, abitava al numero 8 di rue Gaillon, vicino all’Avenue de Opera, ed era un sarto che aveva un certo successo tra gli austriaci che venivano in visita a Parigi. Dall’estate del 1910 cominciò a lavorare a un paracadute: l’aviazione era agli inizi e non era ancora stato trovato un sistema per permettere a un pilota di raggiungere il suolo sano e salvo nel caso avesse dovuto abbandonare l’aereo in volo. Esistevano premi e riconoscimenti per chi avesse trovato l’espediente tecnico adatto, una struttura non rigida e non troppo ingombrante che si sarebbe potuta aprire in volo a basse altitudini.
Uno dei primi prototipi progettati da Reichelt pesava oltre 70 chili e usava più di sei metri quadrati di stoffa. Il sarto fece diverse prove utilizzando manichini, dal quinto piano della casa dove abitava in rue Gaillon, e in diverse occasioni fu lui stesso a lanciarsi con i suoi prototipi da pochi metri, a cui lavorava eliminando parti pesanti e aumentando l’ampiezza del tessuto utilizzato. Nessun tentativo ebbe successo (mentre pare che alcune delle prime prove di lancio di un manichino con “ali” fisse fossero riuscite). Reichelt si convinse che uno dei problemi stesse nell’altezza ridotta da cui era solito effettuare i suoi lanci di prova, e iniziò a chiedere l’autorizzazione per l’utilizzo della prima piattaforma della torre Eiffel, posta a circa 70 metri di altezza e altre volte usata per esperimenti simili. Dopo molti tentativi, il permesso gli venne accordato all’inizio del 1912.
La mattina di domenica 4 febbraio, verso le sette, Franz Reichelt arrivò sul posto in automobile accompagnato da due amici. Giunto nei pressi della torre, Reichelt disse che si sarebbe buttato di persona, fatto di cui i suoi accompagnatori si dichiararono in seguito sorpresi. Dissero di aver provato a fargli cambiare idea o almeno a fargli indossare una corda di sicurezza, ma che Reichelt aveva rifiutato ostinatamente, dicendo che aveva completa fiducia nel suo prototipo, che i giornali dell’epoca descrivevano come “una sorta di mantello, con un grande cappuccio di stoffa”. Intorno alle 8.20 del mattino si preparò al salto, in piedi su uno sgabello posto su un tavolo di un ristorante del primo piano, esitò una quarantina di secondi e poi si buttò di sotto. Nel video, la stoffa lo avvolge quasi subito, e il dispositivo sembra aprirsi solo un momento prima dell’impatto con il suolo. Reichelt morì sul colpo.
La prefettura di Parigi chiarì dopo la morte di Reichelt, a cui avevano assistito molti corrispondenti della stampa parigina e che era stata filmata da due cineprese, che il permesso era stato accordato nella convinzione che, come nei casi precedenti di esperimenti dalla torre, Reichelt avrebbe usato dei manichini e non si sarebbe buttato di persona. Al momento della morte di Reichelt diversi inventori, negli Stati Uniti e in Francia, avevano sviluppato soluzioni funzionanti.