L’America divisa
Un libro sulla scomparsa della classe media mostra come nelle città statunitensi vivano due popoli separati, e le letture di entrambi i partiti siano sbagliate
Nel suo ultimo articolo, l’editorialista del New York Times David Brooks parla con grande ammirazione di un libro uscito nei giorni scorsi negli Stati Uniti. Si intitola Coming Apart (in pezzi, separati) – The State of White America di Charles Murray, un sociologo e scrittore conservatore molto noto negli Stati Uniti. La tesi di fondo del libro di Murray è questa: il divario tra la classe agiata e quella disagiata delle comunità di bianchi degli Stati Uniti è sempre più ampio ed è cresciuto moltissimo negli ultimi anni, anche se viene da lontano. La società americana è spaccata in due, e molto più degli anni precedenti, non solo su criteri economici, ma soprattutto sociali e culturali: i due ceti vivono in “enclaves” separate geograficamente e socialmente, soprattutto nelle città, e le “classi basse” (anche se il termine classe, dice giustamente Brooks, non è il più adatto per il ragionamento di Murray) per esempio si sposano meno, guardano più tv, sono meno impegnate nelle proprie comunità, vanno meno in chiesa, sono più inclini all’obesità.
Il libro parte dal 1963, quando c’era una profonda divisione tra l’élite statunitense e le classe lavoratrici, anche se non era marcata come oggi. Nel 1963 i ricchi di Upper East Side a Manhattan vivevano quasi fianco a fianco con le classi disagiate. Oggi la divisione è molto più profonda e molto spesso determina la formazione e il lavoro che avranno le persone. Nel suo libro, Murray si concentra soprattutto sulle differenze sempre più profonde nella comunità bianca degli Stati Uniti.
In pratica, Murray parla della disintegrazione della classe media e lo fa, per circa due terzi del libro, riportando molti esempi e dati statistici a supporto della sua tesi. Oggi, nella “classe alta” bianca il 7 per cento dei bambini nasce al di fuori del matrimonio, contro il 45 per cento nelle classi basse. Nelle classi alte quasi ogni uomo tra i 30 e i 49 anni, al di là di titoli di studio e competenze, lavora, mentre lo stesso non si può dire nelle classi più disagiate, dove questo numero scende sempre di più e dove è molto più probabile divorziare, avere figli illegittimi, diventare obesi, andare di meno in chiesa, guardare troppa tv.
In particolare, Murray mette a confronto due comunità opposte, e cioè la classe alta di Belmont, un sobborgo di Boston (Massachusetts), e le classi lavoratrici di Fishtown, un quartiere di Filadelfia (Pennsylvania). Come si vede dai grafici del libro, il divario tra queste due realtà è sempre più ampio: i bianchi di Fishtown sono sempre più propensi a non lavorare; inoltre, mentre a Belmont il 90 per cento dei bianchi tra 30 e 45 anni è sposato, a Fishtown questa percentuale è crollata negli anni sotto al 50 per cento. A Belmont divorzia il 5 per cento (dato stabile), mentre a Fishtown il 35 (dato in forte aumento). Il 22 per cento dei bambini di Fishtown vive con un solo genitore a differenza del 3 per cento di Belmont. E così via.
Dunque, conclude Brooks, il libro di Murray smentisce la retorica di entrambi i grandi partiti statunitensi: non è vero, come dicono i politici repubblicani, che l’élite liberal americana corrode i valori e i sani principi delle classi lavoratrici che, secondo loro, amano sposarsi, andare in chiesa e fare altre cose molto tradizionali. Così come non è vero, come dicono i democratici, che la colpa del divario è dell’élite finanziaria: la percentuale della “classe alta” ritratta da Murray (il 20 per cento) è molto più alta dell'”1 per cento” contestato, per esempio, dai manifestanti di “Occupy” negli ultimi mesi. Mentre Murray dà la colpa di questa situazione ai “burocrati” e dice che gli Stati Uniti stanno diventando sempre di più uno “Stato sociale” in stile europeo, per Brooks è necessario un programma sociale che ponga queste due realtà completamente diverse degli Stati Uniti di nuovo fianco a fianco, negli stessi quartieri, anche per pochi anni, per riavvicinarle e migliorare la società americana.
nella foto: un anziano di Brooklyn in un centro per l’impiego (Photo by Spencer Platt/Getty Images)