La Margherita, partito fantasma
Gad Lerner esprime le diffuse perplessità sul percorso di "scioglimento" dell'ex partito di Francesco Rutelli, dopo la storia dei soldi spariti di ieri
A partire dalla storia dei soldi sottratti dal suo tesoriere Luigi Lusi, Gad Lerner riflette oggi su Repubblica sullo strano caso della Margherita, un partito notoriamente sciolto e amministrativamente tuttora esistente, con conseguenze dubbie.
La Margherita, un partito che non esiste più da cinque anni, dispone tuttora di un patrimonio superiore ai 20 milioni di euro. Questo partito-fantasma, cioè, da solo detiene una cifra di gran lunga superiore ai soldi che risparmieremo in un anno con la decurtazione sugli stipendi dei parlamentari approvata lunedì scorso. Il suo tesoriere, senatore Luigi Lusi, si è assunto davanti ai giudici la colpa di un’appropriazione indebita per 13 milioni, distolti attraverso 90 bonifici in soli due anni e mezzo dai conti bancari di cui era cointestatario insieme a Francesco Rutelli. Confidiamo di sapere al più presto se davvero si tratti solo di un clamoroso episodio di disonestà personale, come affermano gli ex dirigenti della Margherita, o se invece Lusi stia sacrificandosi anche nell’interesse di altri. Ma nel frattempo dobbiamo chiederci: cosa se ne fa la defunta Margherita, dopo la confluenza nel Partito Democratico, di tutti questi soldi?
Nella reticente dichiarazione attraverso la quale i rappresentanti legali della Margherita (Francesco Rutelli, Enzo Bianco e Gianpiero Bocci) si dissociano dall’operato di Lusi, stupisce il compiacimento con cui rivendicano di avere sempre goduto di “bilanci sani e in attivo”.
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