L’Europa prima e durante la crisi
L'Economist ha messo a confronto i dati economici prima del 2008 con quelli attuali: solo uno Stato se la cava ancora, quale?
Ieri la riunione dei capi di governo dell’Unione Europea ha approvato il fiscal compact, una serie di misure che modificano e rendono più strette le regole che i paesi dell’UE dovranno rispettare in futuro in materia di bilancio. Il fiscal compact entrerà in funzione nel 2013 e lo hanno approvato 25 Stati membri su 27, con le uniche eccezioni del Regno Unito (annunciata) e della Repubblica Ceca (che si è riservata la possibilità di approvarlo più tardi). Ma la crisi che colpisce l’Unione prosegue ormai da diversi anni, e uno sguardo ai dati economici dei principali paesi dell’UE permette di farsene un’idea.
L’Economist ha creato due grafici in cui mostra i cambiamenti percentuali del tasso di disoccupazione e nel valore del PIL: confrontando i periodi 2000-2008 e 2008-oggi tutti i dodici paesi esaminati (più la Svizzera, che non fa parte dell’Unione Europea) hanno peggiorato i loro dati, chi più chi meno, diminuendo la loro crescita economica o entrando in recessione, e vedendo aumentare la loro disoccupazione. L’unica eccezione rilevante è costituita dalla Germania. In entrambi i grafici, l’Italia non se la passa bene, ma i numeri della Spagna, della Grecia o del Portogallo sono decisamente peggiori.