In che mani è la nave Concordia
Il sottomarino Kursk, la petroliera Prestige, la Deepwater Horizon: le altre emergenze in mare gestite dalla società olandese Smit Salvage
Sabato prossimo inizieranno le operazioni di svuotamento delle 2400 tonnellate di carburante dai serbatoi della Costa Concordia. A occuparsene saranno i tecnici della Smit Salvage, società olandese fondata nel 1842 e che da allora si occupa di rimorchio nelle zone portuali, di gestione dei terminal navali, di trasporti, sollevamento e riparazioni di navi di grandi dimensioni. La sua attività principale però è il salvataggio e il recupero di relitti o imbarcazioni danneggiate, arenate o affondate.
La società è stata scelta per intervenire sulla Costa Concordia perché ha una grande esperienza nel settore e per la sua storia di buoni risultati nella gestione delle emergenze. In Italia la Smit è nota perché si è occupata della bonifica della petroliera cipriota Haven, affondata nel 1991 nel Golfo di Genova al largo di Arenzano, a una profondità di 80 metri. Dopo la bonifica, il recupero della struttura era stato considerato antieconomico e la nave è stata lasciata in acqua (è il più grande relitto visitabile in immersione del Mediterraneo).
Nel 2000 la Smit ha poi coordinato il recupero del sottomarino militare russo Kursk, affondato a 108 metri di profondità in seguito ad alcune esplosioni in cui morirono tutti i 118 marinai a bordo. Nel 2002 ha bonificato le cisterne della petroliera Prestige, affondata al largo delle coste del Portogallo dopo giorni di negoziazioni tra il capitano e le squadre di gestione dell’emergenza, intervenute quando nello scafo dell’imbarcazione si era aperta una crepa.
L’ultimo intervento di grande portata di Smit Salvage era stato sulla piattaforma Deepwater Horizon durante la perdita di petrolio del Golfo del Messico. Quando la Guardia costiera americana e l’ente americano di sorveglianza degli oceani hanno aperto un’inchiesta sul comportamento di BP durante la fase di emergenza, il presidente di Smit Salvage America è stato interrogato e ha accusato i vertici di BP di aver interferito inutilmente nelle operazioni, rendendo impossibile un intervento che avrebbe potuto avere successo. La sua squadra aveva deciso di calare un robot sommergibile che doveva lavorare per contenere la perdita, ma da BP avevano tardato l’autorizzazione, esprimendo preoccupazione per la tenuta dell’imbarcazione che doveva calare il robot. I timori di BP si erano rivelati infondati, ma il ritardo aveva fatto passare il momento in cui sarebbe stato possibile avvicinarsi alla piattaforma con i loro strumenti.
L’intervento sulla Costa Concordia sarà uno dei più importanti nella storia della società. I tecnici hanno spiegato che per estrarre il carburante procederanno facendo dei fori nelle cisterne, per poi riscaldarlo con getti di vapore e aspirarlo, riversandolo sulle navi cisterna. Nel frattempo una pompa riempirà le cisterne vuote di acqua, per non rischiare che l’alleggerimento della struttura la mandi alla deriva. Uno dei motivi per cui Costa Crociere ha scelto la Smit è che alcune delle navi recuperate dalla società sono state poi ristrutturate e rimesse in funzione.