• Mondo
  • Giovedì 26 gennaio 2012

La movimentata contestazione a Julia Gillard

La premier australiana è stata bloccata in un ristorante e poi trascinata via dalla scorta, letteralmente

Il primo ministro australiano Julia Gillard e il leader dell’opposizione Tony Abbott sono stati coinvolti in un’accesa contestazione a Canberra da parte di circa duecento sostenitori della “Tenda dell’ambasciata aborigena”, una assemblea semi-permanente che sostiene di rappresentare i diritti degli aborigeni australiani.

Questa mattina centinaia di persone hanno partecipato a una manifestazione per festeggiare i quarant’anni della nascita dell’assemblea: la tenda infatti fu piantata il 26 gennaio del 1972 davanti alla sede del Parlamento da un gruppo di aborigeni che protestavano contro il rifiuto dell’allora primo ministro William McMahon di concedere agli aborigeni il possesso delle terre che occupavano. Il governo proponeva di concederne solo l’usufrutto a patto che venissero utilizzate per attività proficue dal punto di vista sociale o economico.

Durante la manifestazione Gillard e Abbott si trovavano nello stesso ristorante vicino al Parlamento e al luogo della manifestazione, dopo aver presenziato alla cerimonia di consegna di alcune onorificenze. Un giornalista ha chiesto al leader dell’opposizione Abbott se la Tenda avesse ancora senso e lui ha risposto: «Posso capire perché venne eretta tanti anni fa. Penso che da allora siano cambiate molte cose. Ci sono state le storiche scuse da parte del governo qualche anno fa, abbiamo una proposta di legge per riconoscere gli indigeni nella costituzione. Penso che gli aborigeni australiani possono essere molto orgogliosi del rispetto con cui vengono trattati da tutti gli australiani e sì, penso che le cose siano cambiate molto da allora e che probabilmente è il momento di voltare pagina».

Il suo commento ha suscitato la rabbia dei manifestanti che hanno circondato il ristorante in cui si trovava Abbott insieme al primo ministro e hanno iniziato a battere le mani contro i vetri e urlare «vergogna» e «razzista». Gillard e Abbott sono rimasti mezz’ora nel ristorante mentre la protesta continuava, poi sono stati portati fuori dalla loro scorta. Gillard è stata praticamente trascinata da una sua guardia del corpo, durante il tragitto ha perso una scarpa ed è inciampata.

Anderson ha raccontato di aver sentito Abbott che parlava di chiudere l’ambasciata: «l’abbiamo sentito alla radio. Abbiamo pensato “manco per idea” e abbiamo circondato il ristorante. Quello che ha detto incita i tumulti razziali». Un altro manifestante ha spiegato che «stavamo festeggiando il 40esimo anniversario della nascita dell’ambasciata. Il leader dell’opposizione ha detto alla tv nazionale di voler distruggere qualcosa che è stato costruito 40 anni fa, che è sacro per noi. Cosa vi aspettate che facciamo, se ci troviamo a 200 metri dalla persona che ha detto quella cosa? Che gli diciamo “ehi Tony, lo facciamo adesso? la smontiamo ora?”».