Costa Concordia, il problema dei rifiuti
Non c'è solo il carburante: spazzatura e cibo marcio hanno già contaminato l'acqua, i sommozzatori non possono più accedere a certe zone della nave (in aggiornamento)
21,37 – «Al momento non si riscontrano fenomeni significativi di inquinamento dell’acqua del mare». L’Arpat (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) ha reso noti i risultati delle analisi sui campioni prelevati il 24 gennaio: «Le sostanze che al momento si ritiene costituiscano la principale fonte di un potenziale grave inquinamento, tensioattivi e idrocarburi, risultano inferiori ai limiti di rilevabilità in tutti i punti di campionamento effettuati martedì 24 gennaio».
17.41 – Smit Salvage è la società incaricata di occuparsi del relitto della Costa Concordia, qui vi raccontiamo che cosa ha fatto in passato e perché Costa Crociere l’ha scelta per il disastro all’isola del Giglio.
14.41 – Oggi all’isola del Giglio è sbarcato un gruppo di sei esperti inviati dall’Unione europea per controllare le operazioni di recupero dei dispersi e le condizioni ambientali del tratto di mare in cui si trova la Costa Concordia. Il team dovrà anche preparare un rapporto sui fatti del Giglio, che potrà essere usato in sede europea come base di nuovi studi per la gestione di questo tipo di emergenze per le protezioni civili dei singoli Stati.
13.11 – AP Images ha diffuso un’altra fotografia della Costa Concordia, scattata la notte del naufragio, da Giuseppe Modesti.
12.57 – Durante la conferenza stampa di oggi sul naufragio all’isola del Giglio della Costa Concordia, Gabrielli ha anche confermato che le ricerche sul relitto andranno avanti anche nei prossimi giorni. Non si fermeranno fino a quando “tutte le parti ispezionabili non saranno state ispezionate”.
12.20 – Franco Gabrielli, capo dipartimento della Protezione Civile e responsabile dell’emergenza per il naufragio della Costa Concordia, ha nominato Giampiero Sammuri come responsavile per la filiera dei rifiuti prodotti dal relitto. Sammuri dovrà quindi dirigere i lavori per smaltire i rifiuti e i detriti della Costa Concordia, che minacciano l’ambiente marino intorno all’isola del Giglio.
11.29 – Proseguono, intanto, le ispezioni a bordo del relitto della Costa Concordia. Come nei giorni scorsi, le operazioni di ricerca dei dispersi si svolgono sia nella parte emersa sia in quella sommersa della nave di Costa Crociere. Speleosub e palombari della Marina Militare stanno ispezionando le cabine della nave e le balconate. Le uniche aree interdette sono le zone D ed E della nave, abbandonate su indicazione dell’Asl di Grosseto che sta conducendo alcune analisi per capire se l’acqua sia contaminata da agenti inquinanti potenzialmente pericolosi per i sommozzatori.
11.21 – Brusco ha anche spiegato che la Capitaneria di porto non sapeva nulla del cosiddetto “inchino” davanti all’isola del Giglio: “Non sapevamo assolutamente nulla, ma neanche in altre occasioni la Capitaneria era stata avvertita, perché si tratta di una manovra che rientra nell’ambito delle responsabilità del comandante, che nella sua navigazione, purché rispetti le regole e non condizioni la sicurezza di coloro che stanno a bordo, può fare la manovra”.
11.13 – Nel corso dell’audizione in Senato, il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, Marco Brusco, ha anche detto che se l’allarme fosse arrivato quando la nave aveva una inclinazione di circa 20 gradi, e non di 90, sarebbe stato molto più semplice calare le scialuppe per soccorrere i naufraghi. “Se Schettino avesse utilizzato bene la prima ora, tutto sarebbe stato più sereno” ha concluso Brusco.
10.51 – Nella notte del naufragio, tra il 13 e il 14 gennaio, centinaia di persone dalla costa del Giglio hanno assistito al progressivo inclinarsi della Costa Concordia. Alcuni hanno realizzato video con i loro cellulari, altri hanno scattato foto, come questa resa disponibile da poco dall’agenzia fotografica LaPresse. I ponti della nave sono ancora illuminati, ma inizia visibilmente l’inabissamento. (Cliccandoci sopra, l’immagine s’ingrandisce.)
10.42 – Brusco ha anche confermato che lo svuotamento dei serbatoi della Costa Concordia inizierà sabato prossimo. Sulla nave ci sono circa 2.400 tonnellate di carburante, che dovrà essere riscaldato per tornare fluido a sufficienza per essere trasferito su navi cisterna.
10.32 – Secondo il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, che si chiama Marco Brusco, durante le prime fasi del naufragio si è perso tempo: “La prima ora importante è stata persa, si è lavorato in angoscia, lui [Francesco Schettino, ndr] se ne è andato e ci sono stati ordini contraddittori”. Brusco sta partecipando a un’audizione sul disastro al Giglio organizzata dalla commissione Lavori pubblici del Senato.
9.16 – La Costa Concordia arenata a pochi metri di distanza dalle coste dell’Isola del Giglio in una immagine di pochi minuti fa. Alle spalle del relitto c’è la piattaforma “Meloria”, che sarà utilizzata nelle delicate operazioni di rimozione del carburante. (Foto da GiglioNews)
8.51 – Durante l’audizione in Senato di ieri, Foschi ha anche chiarito la delicata questione dei lavoratori non regolari e della possibile presenza di persone non autorizzate a bordo della Costa Concordia:
È impensabile che una compagnia come la nostra, con il suo patrimonio di esperienze, si possa permettere di avere a bordo di una sua nave dei clandestini. Sui nostri accessi a bordo c’è un sistema all’avanguardia. Tutti sono fotografati e registrati con un codice. È impensabile ci siano clandestini sulla Costa Crociere. È ignobile dire che c’è lavoro nero. Dal 2003 abbiamo una certificazione sul lavoro e siamo gli unici ad averla adottata. I nostri fornitori devono certificare di non utilizzare lavoro minorile.
8.43 – Il Corriere della Sera pubblica oggi un breve riassunto delle cose dette durante l’audizione in Senato di ieri da Pierluigi Foschi, il presidente e amministratore delegato della Costa Crociere. Foschi ha sostenuto che le informazioni fornite da Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia, durante le fasi del naufragio non fossero sufficienti per comprendere davvero che costa stesse accadendo nelle acque intorno all’isola del Giglio. Le ipotesi circolate in questi giorni su una scarsa preparazione dell’equipaggio ad affrontare simili emergenze sono state escluse categoricamente da Foschi, che le ha definite “accuse ignobili e ingiuste”.
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Le ricerche dei sommozzatori attorno al relitto della Costa Concordia sono iniziate questa mattina, ma diventano ogni giorno più complicate non solo perché le possibilità di trovare qualcuno vivo sono praticamente zero, ma soprattutto a causa dell’inquinamento della zona. Anche tenendo da parte la questione delle tonnellate di carburante che dovranno essere aspirate via il prima possibile, una serie di materiali a bordo della nave da giorni contaminano l’acqua. Nel mare intorno alla nave è stata rilevata una presenza molto alta di tensioattivi, sostanze che compongono i detersivi. Ci sono poi centinaia di chili di cibo che sta marcendo, racconta oggi Michele Bocci su Repubblica, nonché una grande quantità di rifiuti: i sommozzatori, su invito della ASL che ha fatto le analisi, sono costretti a tenersi lontani da due zone della nave ormai contaminate dai batteri.
foto: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images