Come cambia la privacy su Google
Dal prossimo marzo Google unifica moltissime policy in un unico documento: le cose da sapere
A partire dal prossimo marzo Google cambierà le sue regole per la privacy, un’operazione enorme che interesserà centinaia di milioni di persone in tutto il mondo e che fa preoccupare chi si batte per la protezione dei dati personali online. La società ha comunicato la decisione sul proprio blog ufficiale, dicendo che le modifiche renderanno più semplice e intuitiva la gestione dei propri dati e potranno anche migliorare la qualità dei servizi forniti da Google, dalla posta elettronica ai video di YouTube, passando naturalmente per i risultati forniti dal motore di ricerca.
Al momento Google ha più di 70 diverse politiche per la privacy a seconda dei propri servizi. Nel 2010 aveva dato una prima sfoltita, semplificando alcuni passaggi e rendendo più semplice la consultazione delle regole, ma come appare evidente il lavoro da fare era ancora molto. Negli ultimi due anni, inoltre, la società ha lavorato molto per integrare il più possibile i propri servizi fra loro e non aveva senso continuare a usare politiche per la privacy diverse.
A partire dal prossimo primo marzo, 60 degli oltre 70 documenti per la privacy di Google saranno condensati in un’unica politica per la gestione dei dati personali. Oltre a introdurre regole uguali per quasi tutti i servizi della società, il nuovo sistema è stato studiato per rendere più accessibili e facili da consultare le singole norme che regolano la raccolta di informazioni personali e il loro uso da parte di Google. Tutti gli utenti registrati ai servizi della società riceveranno nelle prossime settimane una comunicazione via email, con la spiegazione nel dettaglio delle novità.
C’è sostanzialmente una sola cosa da sapere per chi ha un Google Account: a partire dal primo marzo le informazioni personali fornite per usare un servizio di Google potranno essere usate dalla società anche per altri servizi. In pratica, ogni iscritto sarà trattato come un singolo utente per tutti i prodotti offerti dall’azienda. Questa soluzione rende meno complicata la gestione dell’identità di ogni iscritto da parte di Google e al tempo stesso dovrebbe semplificare la vita a chi usa i suoi servizi.
Mettendo insieme più informazioni provenienti da servizi diversi, il sistema può offrire per esempio risultati più pertinenti quando si fanno ricerche online e annunci pubblicitari più vicini ai propri gusti. In futuro, inoltre, l’integrazione dei dati provenienti dai diversi servizi potranno servire anche per creare nuove funzionalità, come promemoria automatici basati sulla propria posizione geografica e sui calendari, per esempio.
Le novità annunciate da Google sono state criticate da diversi gruppi attivi online per la difesa della privacy. Secondo i detrattori, il nuovo sistema non farà altro che accrescere la mole di informazioni personali che la società analizza e utilizza ogni giorno, anche per affinare e rendere più redditizio il suo sistema per le pubblicità online. Per tranquillizzare gli utenti e confermare il proprio impegno nel mantenere le cose più trasparenti e “aperte” possibili, Google ha lasciato invariate le diverse garanzie messe in piedi negli ultimi anni per il controllo dei propri dati personali in Rete.
La società offre diversi sistemi per avere sotto controllo la gestione dei propri dati. Il più importante di questi si chiama “Dashboard” ed è un servizio estremamente utile per vedere in un’unica pagina l’intero riassunto delle proprie informazioni personali in mano a Google. Il sistema permette anche di modificare diverse impostazioni, fermo restando che chi lo desidera può esportare tutti i propri dati da Google se decide di chiudere il proprio account.