Chi crescerà nel 2012, e chi no
Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto le stime di crescita del PIL mondiale, l'Economist le riassume in un grafico un po' inquietante (per noi)
Il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato un aggiornamento delle sue previsioni di crescita del prodotto interno lordo mondiale per il 2012. Il Fondo Monetario Internazionale, fondato nel 1945 e con sede a Washington, negli Stati Uniti, ha abbassato la stima di crescita globale dal 4 per cento (stima del settembre 2011) al 3,3 per cento. Il FMI ha detto che la revisione al ribasso si deve principalmente alla crisi dell’area dell’euro, che nel 2012 potrebbe nel complesso affrontare una “leggera recessione”. La crescita del PIL degli Stati Uniti dovrebbe rimanere stabile, intorno all’1,8 per cento.
Ma i paesi emergenti, e in particolare l’Asia, continuano a pesare sempre di più nell’economia mondiale e secondo il FMI faranno sì che l’economia mondiale, nel complesso, crescerà anche nel corso del prossimo anno (negli ultimi 30 anni il PIL mondiale è cresciuto sempre, eccetto nel 2009): la Cina, in particolare, si avvia a contare per circa un terzo della crescita dell’economia nel mondo entro il 2013, mentre contava circa l’8 per cento negli anni Ottanta. L’Economist ha fatto un grafico che riassume il peso in aumento delle economie cinesi, indiane e emergenti nella crescita economica mondiale.