Gingrich stravince in South Carolina
L'ex speaker della Camera batte Romney e riapre le primarie repubblicane
Newt Gingrich ha vinto le primarie repubblicane in South Carolina. Gingrich ha vinto con il 40,4 per cento dei voti, seguono Mitt Romney con il 27,8 per cento, Rick Santorum con il 17 per cento, Ron Paul col 13 per cento. Il grande distacco tra Gingrich e gli altri candidati potrebbe permettergli di conquistare tutti i 25 delegati in palio. La vittoria di Gingrich era nell’aria dopo gli ultimi giorni ed è stata annunciata da tutti i principali network televisivi americani subito dopo la chiusura delle urne, basandosi praticamente soltanto sugli exit poll.
Al contrario di quanto aveva fatto in New Hampshire, nel suo discorso di stasera Romney ha parlato molto dei suoi avversari, sottolineando ancora come lui è l’unico candidato in grado di battere Barack Obama e accostando i suoi avversari, soprattutto lo stesso Gingrich, ai democratici. «Non possiamo battere Obama con un candidato che si unisce ai suoi attacchi contro la ricchezza e la libertà d’impresa. Noi siamo il partito che celebra il successo», ha detto Romney, «non quello che se ne vergogna». Romney faceva riferimento alle critiche ricevute in questi giorni per le ristrutturazioni aziendali condotte dal fondo di investimento Bain Capital, che lui dirigeva, e per il suo rifiuto a diffondere la sua dichiarazione dei redditi (dice che lo farà più avanti, quando avrà ottenuto la nomination).
(La guida del Post alle primarie dei repubblicani)
Gingrich durante il suo discorso ha molto elogiato i suoi avversari, dando ragione a Ron Paul sulla politica monetaria e facendo complimenti sia a Romney che a Santorum, nell’esplicito tentativo di conquistare parte dei loro elettori e convincerli della sua capacità di rappresentare tutto il partito. La campagna elettorale dei repubblicani in South Carolina, però, è stata probabilmente la più scorretta finora: molti attacchi reciproci, spot pesantissimi pagati dai “super PAC”, storie di gossip elevate a discussioni politiche. Proprio la ribellione di Gingrich alla prima domanda dell’ultimo confronto televisivo, incentrata su una dichiarazione della sua ex moglie, è stata citata più volte in questi giorni come un momento chiave della sua rimonta. Sempre questa settimana Gingrich aveva ricevuto il sostegno di Rick Perry, governatore del Texas, che ha lasciato la competizione.
Aiutato dalla composizione demografica e dalla tradizione politica del South Carolina, uno stato molto conservatore, e dalla sua notevole abilità retorica e oratoria durante i dibattiti televisivi, l’ex speaker della Camera ha ribaltato negli ultimi dieci giorni lo svantaggio che lo separava da Romney, prima raggiungendolo e poi superandolo. La sua vittoria di fatto riapre la gara e rimette in discussione la posizione di favorito di Mitt Romney, che oggi ha perso anche la vittoria dei caucus in Iowa: prima il partito repubblicano li aveva assegnati a lui per 8 voti, poi aveva dichiarato un pareggio, oggi ha comunicato ufficialmente la sua decisione di attribuire la vittoria a Rick Santorum.
Le prossime primarie si terranno il 31 gennaio in Florida e metteranno in palio 50 delegati. I quattro candidati rimasti in corsa da qui ad allora si sfideranno in due dibattiti televisivi, uno il 23 gennaio a Tampa organizzato da NBC, l’altro il 26 gennaio a Jacksonville, organizzato dalla CNN.
foto: PAUL J. RICHARDS/AFP/Getty Images