Kodak ha fatto richiesta di fallimento
La società produttrice di pellicole e sistemi per la fotografia ha portato le carte in tribunale, come era stato anticipato
Come anticipato dal Wall Street Journal a inizio gennaio, Kodak ha da poco fatto richiesta di fallimento. La società è uno dei più famosi produttori di pellicole e sistemi per la fotografia al mondo, ma ha da tempo seri problemi finanziari cui non è riuscita a porre rimedio in maniera efficace. I legali di Kodak hanno presentato presso un tribunale dello Stato di New York i documenti necessari per ricorrere al “Chapter 11”, la parte della legge fallimentare statunitense che consente alle imprese di avviare una ristrutturazione quando si trovano in dissesto finanziario. Il sistema ricorda per diversi aspetti quello della cosiddetta amministrazione controllata, che esisteva fino a qualche tempo fa anche in Italia.
I responsabili di Kodak hanno anche confermato di aver ricevuto un prestito a 18 mesi da parte della banca Citigroup. La società ha raccolto nuove risorse economiche per 950 milioni di dollari, cifra che servirà per tentare una ristrutturazione della azienda. Kodak si è anche rivolta a un gruppo di consulenti per tentare la vendita di circa 1.100 brevetti registrati nel corso del tempo e che potrebbero portare nuova liquidità, utile per compensare le perdite e fare nuovi investimenti nel periodo di ristrutturazione.
Per anni Kodak ha dominato il proprio settore, grazie alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie legate alla fotografia. L’azienda con sede a Rochester (New York) fu fondata nel 1892 e in oltre un secolo di storia ha realizzato alcune delle più importanti innovazioni nel campo della fotografia. Verso la metà degli anni Settanta, per esempio, la società inventò la fotocamera digitale, ma non fu mai in grado di sfruttare commercialmente a dovere la propria invenzione. Negli anni precedenti lavorò per perfezionare e rendere più stabili le pellicole fotografiche, arrivando a vendere ogni anno centinaia di milioni di rullini, anche grazie all’introduzione delle macchine fotografiche compatte.
I primi problemi finanziari per Kodak iniziarono a manifestarsi intorno agli anni Ottanta, costringendo i responsabili dell’azienda a diversificare la produzione. Kodak si diede da fare nel settore dei sistemi per le diagnosi mediche e della produzione di prodotti chimici. Solo negli ultimi tempi tornò a occuparsi con maggiore convinzione di fotocamere digitali e stampanti fotografiche per uso domestico, ma senza ottenere grandi successi commerciali e dimostrandosi incapace di contrastare la concorrenza degli altri produttori di macchine fotografiche digitali compatte. Dal 2005 a oggi la società ha chiuso in passivo tutti i propri anni fiscali tranne uno. Il progressivo declino di Kodak era visibile già da tempo, specialmente dalle parti del quartier generale a Rochester: ai tempi d’oro la società occupava circa 60mila persone nella zona, oggi ne occupa appena settemila.