Anche Priyanka Gandhi entra in politica
La nipote di Indira Gandhi ha iniziato a fare campagna elettorale per il Partito del Congresso a sostegno del fratello Raul
di Matteo Miele
Priyanka Gandhi – quarant’anni compiuti da pochi giorni e pettinatura che ricorda tanto la nonna Indira Gandhi – ha iniziato a fare campagna elettorale per il Partito del Congresso nelle elezioni dell’Uttar Pradesh, uno dei maggiori stati indiani. Elezioni che inizieranno il mese prossimo e termineranno a marzo (in India, la più grande democrazia del mondo, le elezioni vanno per le lunghe). Il suo bis-nonno era Jawaharlal Nehru e i suoi genitori Rajiv e Sonia Gandhi, quest’ultima italiana e probabilmente la donna più potente di tutta l’Asia meridionale. D’altronde la famiglia non ama l’idea dei matrimoni all’interno della stessa casta o sotto-casta. Il marito di Indira, Feroze, che ha dato il cognome Gandhi (ma non imparentato con il Mahatma) era un parsi.
«Qualsiasi cosa per Rahul» ha detto ai giornalisti Priyanka Gandhi. Rahul Gandhi, il fratello maggiore, è l’erede politico della famiglia e ha ottenuto il proprio seggio nel Lok Sabha, la camera bassa del Parlamento indiano, ad Amethi, esattamente nell’Uttar Pradesh. Circoscrizione che, assieme a quella di Rae Bareli (dove è stata eletta Sonia, sempre nell’Uttar Pradesh), rappresenta il loro feudo elettorale. Non è difficile immaginare dunque l’importanza che queste elezioni rivestono per il Congresso e per i Nehru-Gandhi. Ed è proprio nelle “circoscrizioni di famiglia” che Priyanka ha iniziato la sua campagna.
Gli analisti politici si interrogano, naturalmente, sul ruolo che Priyanka giocherà nel futuro del Congresso. In pochi credono ad un semplice aiuto temporaneo. Secondo molti giornalisti indiani è più probabile che queste elezioni siano anche l’opportunità per valutare il carisma e le capacità di Priyanka per poi avviare magari una carriera a livello nazionale, con la possibilità di assumere un ruolo di primo piano all’interno del partito.
Nell’Uttar Pradesh il Partito del Congresso, nel 2007, aveva ottenuto appena ventidue seggi su poco più di quattrocento, superando l’8 per cento dei voti. Nel 2009, nelle elezioni generali che lo hanno visto vincitore a livello nazionale, nello stesso stato aveva invece conquistato più del 18 per cento delle preferenze.
(Foto: RAVEENDRAN/AFP/Getty Images)