Che cos’è il “Movimento dei Forconi”
Da ieri in Sicilia sono in corso dei movimentati e discussi blocchi stradali, organizzati da agricoltori e autotrasportatori (con l'aiuto di Forza Nuova, pare)
Da ieri molte strade e snodi autostradali della Sicilia sono bloccati da manifestazioni di protesta organizzate dai sindacati degli autotrasportatori e degli agricoltori, sotto la sigla di due neonati movimenti, “Forza d’urto” e “Movimento dei forconi”. I manifestanti hanno bloccato, tra le altre cose, diversi caselli accessi autostradali tra Palermo e Catania e tra Catania e Messina, il porto di Messina, il polo petrolchimico di Priolo, la statale Palermo-Sciacca, la ferrovia tra Palermo e Messina, il porto di Pozzallo.
Le proteste – che dovrebbero proseguire fino a venerdì – sono organizzate “contro la classe dirigente che ancora una volta vuole farci pagare il conto” e “l’ipocrisia dei nostri politici” ma hanno anche rivendicazioni più concrete relative principalmente all’aumento del costo del carburante e delle assicurazioni. I manifestanti chiedono anche la defiscalizzazione dei costi dell’energia elettrica e il blocco delle procedure esecutive di Equitalia. Il settore dell’agricoltura attraversa da tempo un periodo di particolare sofferenza: calo delle esportazioni e dei prezzi dei prodotti, aumento dei costi. Ai sindacati di agricoltori e autotrasporti si sono affiancati alcune associazioni civiche locali e gruppi ambientalisti. In un video visto più di 100.000 volte su Youtube, un agricoltore siciliano ha descritto le ragioni della protesta.
I manifestanti hanno usato anche espressioni verbali più violente e rivoluzionarie. “A morte questa classe politica, come si è fatto con i francesi, con il Vespro”, ha detto Martino Morsello, uno dei leader del movimento. In alcuni casi le espressioni violente hanno avuto un seguito concreto e pericoloso. Oggi a Lentini un bracciante agricolo è stato ferito da una coltellata al volto perché voleva superare il blocco organizzato dagli autotrasportatori. A Gela è stata rotta la vetrina di un tabaccaio che non aveva voluto abbassare la saracinesca del suo negozio in solidarietà con i manifestanti. Vicino Palermo, ieri, un gruppo di manifestanti che protestava sui binari ha rischiato di essere investito da un treno. Intanto le proteste e i blocchi stradali hanno portato molti siciliani a rifornirsi di alimenti e carburante per tutta la settimana. Molti distributori di benzina sono già chiusi per esaurimento del carburante.
Le polemiche sugli episodi di prepotenza e violenza stanno circolando su Internet insieme a quelle riguardo la presunta paternità delle proteste da parte di organizzazioni di estrema destra. Forza Nuova ha dato da subito grande sostegno al cosiddetto “Movimento dei Forconi” e tra gli organizzatori delle mobilitazioni ci sono personaggi e sindacalisti storicamente vicini alla destra e all’estrema destra siciliana. Dario Ronzoni scriveva così ieri su Linkiesta.
Si chiamano Forza d’Urto, ma molto vicino a loro c’è sempre Forza Nuova. Sarà un’attrazione fisica, ma anche se il movimento dei Forconi dice di non caldeggiare particolari posizioni ideologiche, i forzanuovisti sono con loro da molto tempo. Le idee, del resto, non divergono molto. A capo del Movimento dei Forconi c’è Mariano Ferro, ex Mpa e molto vicino a Lombardo. Quindi idee anti-globali, autarchiche, tradizionali e, adesso, infastidite dall’impostazione tributaria di Serit. Se poi si va sulla pagina Facebook di FN la conferma c’è, chiarissima. I commenti di sostegno sono tanti, articolati ed entusiasti. «Forza Nuova da sempre a fianco del Movimento dei Forconi», recita un post, con tanto di filmato. E se non bastasse, c’è la benedizione di Roberto Fiore, il segretario nazionale, che pure siciliano non è: «Pieno sostegno al Movimento dei Forconi», ha dichiarato, sperando che sia con loro che possa partire «la rivolta popolare».
foto: Franco Assenza