Costa Concordia, il quarto giorno
A bordo della nave sono stati trovati i corpi di quattro uomini e una donna, le persone morte nel naufragio sono 11 (liveblog)
23,10 – Il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino dovrebbe lasciare il carcere domani mattina.
21,40 – I nominativi dei dispersi, secondo la prefettura di Grosseto. Italia: Dintrono Maria, Girolamo Giuseppe, Trecarichi Maria Grazia, Virzì Luisa Antonia, Arlotti Dayana, Arlotti Williams – Germania: Bauer Elisabeth, Ganz Christina Mathi, Ganz Norbert Josef, Goergens Gertrud, Grube Gabriele, Hoer Egon, Neth Margarethe, Schall Inge, Stumpf Siglinde, Werp Brunhild, Werp Josef, Galle Horst, Schroeter Margrit – Francia: Blemand Michael, Gannard Jeanne, Gregoire Pierre, Litzler Mylene – Ungheria: Feher Sandor – India: Rebello Russel Terence – Perù: Soriamolina Erika Fani – Usa: Heil Barbara, Heil Gerald
21,33 – Per la prefettura di Grosseto i dati sui dispersi nel naufragio sono «in corso di aggiornamento», ma «potrebbero risultare utili ai fini della ricerca dei cittadini italiani e stranieri». Quattro dispersi sono membri dell’equipaggio, gli altri sono passeggeri.
21,28 – La prefettura di Grosseto ha diffuso in serata sul proprio sito l’elenco delle 28 persone da rintracciare dopo il naufragio della nave Costa Concordia.
21,15 – Dopo l’audizione di oggi con il ministro dei Trasporti Corrado Passera, il presidente della Commissione Lavori Pubblici Luigi Grillo ha annunciato un’indagine conoscitiva sul naufragio: «Faremo di tutto per farla la settimana prossima».
20,58 – Bruno Leporatti, legale del capitano della Costa Concordia, ha confermato che oggi sono stati disposti ed eseguiti su Francesco Schettino dei test tossicologici con prelievi di capelli e di urine. E, commentando la disposizione del GIP ai domiciliari, ha spiegato che «non si può mandare una persona in carcere solo sulla pressione della pubblica opinione».
20,50 – Il procuratore della Repubblica di Grosseto Francesco Verusio, che indaga sul naufragio della Costa Concordia, dopo la disposizione del GIP ha detto: «E’ da capire perché il GIP non ha convalidato il fermo ritenendo che non ci fossero gli estremi e ha applicato la misura cautelare. Sono curioso di leggere le motivazioni. Domani mattina ne prenderemo atto».
20,22 – Il GIP di Grosseto Valeria Montesarchio ha disposto gli arresti domiciliari per Francesco Schettino. Bruno Leporatti, legale del comandante della Costa Concordia, ha precisato che il comandante, originario di Meta di Sorrento, sarà ai domiciliari «a casa sua». Francesco Schettino deve rispondere di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave e rischia fino a 15 anni di carcere.
18.52 – Durante le operazioni di ricerca sulla Costa Concordia è stata ritrovata la parte ancora mancante di quella che per semplicità chiamiamo “scatola nera”. Si tratta di una serie di strumentazioni che hanno raccolto dati sulle ultime fasi dell’andamento della nave prima del naufragio. Dovrebbero contenere dati utili per ricostruire come sono andate le cose nella notte tra venerdì e sabato scorsi.
18.39 – Un cittadino tedesco, che era dato per disperso, è stato rintracciato in Germania. Era tornato a casa senza avvertire le autorità, dicono i responsabili dell’unità di crisi per il naufragio della Costa Concordia presso la provincia di Grosseto.
18.09 – Il difensore del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, ha chiesto al GIP di non convalidare il fermo e ha chiesto il rigetto dell’istanza per la misura cautelare in carcere.
17.49 – L’agenzia di stampa Adnkronos riprende una testimonianza, da prendere con le molle, di uno dei cuochi a bordo della Costa Concordia. Il racconto appare quasi inverosimile, ma ve lo proponiamo per complettezza:
Il comandante ci ha ordinato la cena intorno alle 22-22.30 e l’ho visto con una donna che non ho riconosciuto. Ho chiesto all’altro cuoco, Jason Velasco, cosa passasse per la testa al comandante. In quei momenti stava cadendo tutto a terra, anche il nostro cibo. Non potevo credere a ciò che succedeva. Ho fatto tante esperienze in anni di navigazione come cuoco, come un incendio a bordo, anche sulla Costa Concordia, e mi sono imposto di non avere paura. Ho guardato fuori per cercare il comandante e l’ho visto ancora in attesa del suo drink. Mi sono chiesto perché, con tutto quello che stava accadendo stava ancora aspettando il dessert per la sua ospite.
17.38 – Il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, oggi davanti al gip si è anche difeso dall’accusa di aver abbandonato la nave dicendo che l’imbarcazione si era inclinata troppo per poter risalire a bordo.
17.27 – “Prima le donne e i bambini” è diventata una frase classica quando si tratta di dover evacuare un ambiente, sia un aeroplano, un palazzo o una nave da crociera come nel caso della Costa Concordia. Sul sito di Vanity Fair, Francesca Bussi spiega da dove deriva il detto.
«Prima le donne e i bambini» è il cosiddetto «protocollo Birkenhead». La Birkenhead era una nave affondata il 26 febbraio 1852 al largo della costa sudafricana. A bordo c’erano 480 soldati dell’esercito britannico e 26 tra donne e bambini.
Quando la nave cominciò a imbarcare acqua, il comandante ordinò ai soldati di farsi da parte e di lasciare le saluppe di salvataggio alle donne e ai bambini. La maggior parte degli uomini annegò o venne divorata dagli squali, ma tutte le donne e i bambini sopravvissero.
17.25 – Bruno Leporatti è il legale del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, e nel corso di una conferenza stampa ha detto che «Il comandante ha precisato di non aver abbandonato la nave». Le comunicazioni concitate con la Capitaneria di Porto di Livorno della notte tra venerdì e sabato scorso (uno e due) sembrano però contraddire questa versione.
17.17 – Abbiamo aggiornato la galleria fotografica di oggi, con altre foto del relitto e delle operazioni di ricerca dei dispersi.
17.03 – Le operazioni per vuotare i serbatoi che contengono il carburante della Costa Concordia inizieranno già domani, dicono sul Corriere Fiorentino.
16.54 – Alle 16.30 il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, ha lasciato il tribunale di Grosseto ed è stato condotto nuovamente in carcere dove attenderà la decisione del giudice per le indagini preliminari.
16.23 – I responsabili per l’Italia di Smit Salvage, la società olandese incaricata da Costa Crociere di occuparsi della gestione del relitto della Costa Concordia, fanno sapere che per vuotare le cisterne che contengono il carburante della nave saranno necessarie almeno due settimane di lavoro. Molto dipenderà anche dalle condizioni del meteo, nella peggiore delle ipotesi potrebbero essere necessarie cinque settimane.
16.14 – Il corpo trovato ieri sulla Costa Concordia era di un passeggero di nazionalità tedesca, segnalano fonti vicine all’unità di crisi che si sta occupando del naufragio al Giglio della nave della Costa Crociere.
16.04 – Valeria Montesarchio, il GIP, ha espresso una riserva anche in merito alla convalida del fermo per il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino. Stando a cosa dicono le agenzie, pubblico ministero e difesa sarebbero ancora in aula con il GIP per la fase conclusiva dell’udienza iniziata questa mattina.
15.52 – Il giudice per le indagini preliminari, Valeria Montesarchio, si è riservato di decidere sulla richiesta di custodia cautelare in carcere per Francesco Schettino avanzata dalla procura. Schettino è in stato di fermo dallo scorso sabato sera.
15.50 – Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia, ha confermato durante l’udienza davanti al GIP che si trovava al comando della nave quando si è verificato l’impatto.
15.43 – Il procuratore di Grosseto ha chiesto una misura cautelare per Schettino.
15.40 – Da una decine di minuti è terminata l’udienza di convalida del fermo per il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino.
15.33 – L’agenzia fotografica Getty Images ha da poco diffuso alcune immagini delle operazioni di recupero dei cinque corpi trovati sulla Costa Concordia questo pomeriggio. (Foto: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
15.31 – I corpi ritrovati sulla Costa Concordia sono di quattro uomini e una donna, tutti tra i 50 e i 60 anni. Avevano fatto in tempo a indossare i giubbotti di salvataggio, dice Matthew Price della BBC su Twitter.
The bodies of 4 men and 1 woman found in #CostaConcordia #Italy – aged 50/60. Wearing lifevests.
— Matthew Price (@matthewwprice) Gennaio 17, 2012
15.21 – A poppa della Costa Concordia erano già stati trovati due corpi. In prossimità di quell’area c’era uno dei punti di raccolta per le emergenze.
15.15 – Se confermato il ritrovamento di alcuni minuti fa a poppa della Costa Concordia, il nuovo bilancio provvisorio dei morti per il naufragio della nave nei mari dell’isola del Giglio è di 11 persone.
15.08 – I corpi si trovano nella parte di poppa sommersa della Costa Concordia.
15.03 – Sulla Costa Concordia sono stati trovati i corpi di altre cinque persone, riferiscono le agenzie citando fonti della Guardia Costiera.
14.39 – In un’altra comunicazione con il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, la Capitaneria di Porto ordina di tornare sulla nave: «Torni a bordo, lei ha abbandonato la nave, ora sono io a dare gli ordini». Schettino risponde così: «Non ho abbandonato nessuna nave, siamo stati catapultati in acqua».
14.13 – Le galleria fotografica del Post con le immagini di oggi del relitto della Costa Concordia e delle operazioni di ricerca e soccorso.
14.03 – Del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, e di quanto accaduto all’isola del Giglio oggi se ne è occupato anche Massimo Gramellini sulla Stampa nella sua rubrica “Buongiorno”:
Mi auguro che non tutto quello che si dice di Schettino sia vero: anche i capri espiatori hanno diritto a uno sconto. Ma se fosse vero solo la metà, saremmo comunque in presenza di un tipo italiano che non possiamo far finta di non conoscere. Più pieno che sicuro di sé. Senza consapevolezza dei doveri connessi al proprio ruolo. Uno che compie delle sciocchezze per il puro gusto della bravata e poi cerca di nasconderle ripetendo come un mantra «tutto bene, nessun problema» persino quando la nave sta affondando, tranne essere magari il primo a scappare, lasciando a mollo coloro che si erano fidati di lui. Mi guardo attorno, e un po’ anche allo specchio, e ogni tanto lo vedo. Parafrasando Giorgio Gaber, non mi preoccupa lo Schettino in sé, mi preoccupa lo Schettino in me.
13.52 – Sul Corriere della Sera c’è anche la trascrizione della prima comunicazione tra De Falco e Schettino (potete ascoltarla qui), nella notte del naufragio della Costa Concordia, ve ne proponiamo un passaggio:
De Falco: «Lei vada a bordo, è un ordine. Lei non deve fare altre valutazioni. Lei ha dichiarato l’abbandono nave, adesso comando io. Lei vada a bordo! E’ chiaro? Non mi sente? Vada, mi chiami direttamente da bordo. Ci sta il mio aerosoccorritore lì».
Schettino: «Dove sta il suo soccorritore?»
De Falco: «Il mio soccorritore sta a prua. Avanti. Ci sono già dei cadaveri Schettino».
Schettino: «Quanti cadaveri ci sono?»
De Falco: «Non lo so.. Uno lo so. Uno l’ho sentito. Me lo deve dire lei quanti ce ne sono, Cristo».
Schettino: «Ma si rende conto che è buio e qui non vediamo nulla …».
De Falco: «E che vuole tornare a casa Schettino? E’ buio e vuole tornare a casa? Salga sulla prua della nave tramite la biscaggina e mi dica cosa si può fare, quante persone ci sono e che bisogno hanno. Ora!».
13.39 – Il TG5 ha riferito che è stato trovato un altro cadavere a bordo della Costa Concordia, sarebbe il settimo. Ma la notizia è da confermare.
13.37 – Il Corriere Fiorentino ha diffuso la seconda comunicazione tra Gregorio de Falco della Capitaneria di Porto di Livorno e il comandante Francesco Schettino, che riferisce di essere su una scialuppa con gli ufficiali. Gli viene ordinato nuovamente di tornare a bordo.
13.19 – La telefonata tra Schettino e la Capitaneria di Porto sembra confermare che il comandante della Costa Concordia non si trovava a bordo della nave quando ancora molte persone dovevano essere evacuate. A tal proposito torna utile dare un’occhiata al Codice della navigazione, che all’articolo 1097 dice così:
Art. 1097 – Abbandono di nave o di aeromobile in pericolo da parte del comandante
Il comandante, che, in caso di abbandono della nave, del galleggiante o dell’aeromobile in pericolo, non scende per ultimo da bordo, è punito con la reclusione fino a due anni.
Se dal fatto deriva l’incendio, il naufragio o la sommersione della nave o del galleggiante, ovvero l’incendio, la caduta o la perdita dell’aeromobile, la pena è da due ad otto anni. Se la nave o l’aeromobile è adibito a trasporto di persone, la pena è da tre a dodici anni.
13.07 – Iniziano a esserci alcuni chiarimenti sulle stime che continuano a cambiare sul numero dei dispersi (ieri erano 16, oggi 29). Il gruppo tecnico dell’unità di crisi per il naufragio della Costa Concordia ha confrontato la lista degli imbarcati fornita da Costa Crociere con quello preparato sulla base dei dati raccolti a Porto Santo Stefano, e integrato poi con le informazioni trasmesse da ospedali, ambasciate, consolati e alberghi dove sono stati ospitati i passeggeri dopo l’evacuazione. Nel calcolo sono state anche comprese le persone trasportate d’urgenza in elicottero dall’isola del Giglio e che non sono state quindi sbarcate a Porto Santo Stefano. Questo spiega in parte la difficoltà nel preparare una lista completa e del tutto affidabile di chi manca ancora all’appello. Le persone a bordo erano in tutto 4232.
12.51 – L’apertura dei varchi con microcariche esplosive per consentire alle squadre di ricerca di entrare e muoversi più agilmente all’interno della Costa Concordia.
12.46 – L’udienza, dicono le agenzie, potrebbe durare un paio d’ore.
12.34 – L’udienza per la conferma del fermo del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, a Grosseto è iniziata da circa 30 minuti.
12.26 – Questa mattina con alcune microcariche esplosive sono stati aperti alcuni varchi nella Costa Concordia. Da alcuni minuti sommozzatori e palombari sono entrati con alcune barelle, forse sono stati effettuati altri ritrovamenti.
12.21 – L’unità di crisi ha confermato che i dispersi sono in tutto 29. Per buona parte della giornata di ieri si era parlato di sedici persone.
12.12 – Adnkronos riprende le voci che circolano da diverse ora su un possibile ammutinamento di alcuni ufficiali a bordo della Costa Concordia. Durante il naufragio nei pressi dell’isola del Giglio, alcuni ufficiali “si ribellarono” a schettino per gestire l’emergenza. Le voci troverebbero conferma in alcune indagini fino a ora condotte dalla Guardia costiera di Livorno.
11.59 – Intorno alle 11.30, il procuratore capo della Repubblica di Grosseto, Francesco Verusio, ha raggiunto il tribunale della città per partecipare all’udienza di convalida del fermo per Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia. A Grosseto è arrivato anche Pierluigi Foschi, presidente e amministratore delegato di Costa Crociere.
11.57 – Per oggi è prevista una conferenza stampa della Smit, la società olandese incaricata da Costa Crociere di occuparsi della messa in sicurezza della nave. Una delle priorità sarà la rimozione dai serbatoi del carburante per evitare contaminazioni nel tratto di mare intorno all’isola del Giglio.
11.56 – Sempre sul Corriere Fiorentino, provano a ricostruire le nazionalità dei dispersi della Costa Concordia: sei italiani, quattordici tedeschi, quattro francesi, un ungherese, uno statunitense, un indiano e un peruviano. Come abbiamo visto, calcolo e identità dei dispersi vanno ancora presi con le molle.
11.44 – La comunicazione, molto concitata, con Francesco Schettino fu tenuta dal capitano Gregorio De Falco della Capitaneria di Porto di Livorno durante le ore del naufragio della Costa Concordia. L’audio di una delle telefonate è nell’aggiornamento precedente.
11.37 – Il Corriere Fiorentino ha pubblicato l’audio della comunicazione tra Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia, e la Capitaneria di Porto di Livorno durante le fasi del naufragio. Il comandante viene invitato a “tornare a bordo” della nave.
11.34 – Il sito web della rivista tedesca Focus ha realizzato un’animazione che prova a ricostruire come sono andate le cose venerdì notte, quando la Costa Concordia ha urtato contro uno scoglio facendo poi naufragio nei pressi dell’isola del Giglio.
11.27 – A parte alcune ore di mare particolarmente mosso nelle ore centrali della giornata, ieri le condizioni meteo intorno all’isola del Giglio hanno permesso a chi si occupa delle ricerche e dei soccorsi a bordo di proseguire le operazioni. Stando alle ultime previsioni, a partire da giovedì i venti dovrebbero però intensificarsi, cosa che potrebbe portare a mare mosso e rendere più difficoltosi i lavori di rimozione delle 2.400 tonnellate di carburante ancora a bordo.
11.21 – A partire da sabato il relitto della Costa Concordia nei pressi dell’isola del Giglio è stato ripreso e fotografato da decine di persone. Sul Post abbiamo raccolto giorno dopo giorni le foto più efficaci per raccontare, per immagini, come procedono le cose in quel tratto di mare. Le trovate qui, qui e qui.
11.07 – Dovrebbe iniziare a breve a Grosseto l’udienza di convalida per il fermo di Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia, accusato di omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono della nave.
10.48 – Sono in corso le esplosioni delle altre microcariche per aprire dei varchi nello scafo della Concordia.
10.31 – Intanto non si riesce a identificare il corpo della sesta persona morta nella Concordia, rimasta intrappolata nel ponte 2. L’ANSA scrive che i carabinieri sperano di risalire alla sua identità tramite qualche indicazione presente sul giubbotto salvagente.
10.29 – Ancora sul numero dei dispersi. Il prefetto di Grosseto ha detto ancora che al momento sono 29, di cui 6 italiani, e che “un possibile scostamento a scendere ci potrebbe essere”. Il pm di Grosseto Verusio ha detto che “parlare di 15-20 dispersi forse è un numero abbastanza piccolo” e, rispondendo a una domanda sul perché della confusione su questa stima, ha detto che “Le operazioni di salvataggio sono state confuse e concitate, come può avvenire in certe situazioni. Contare le oltre 4000 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio una a una non è un’operazione facile, ci possono essere persone che arrivate a terra hanno raggiunto le famiglie, altre possono essere state raggiunte dai familiari e non essere state censite”.
10.14 – Questa infografica sul Corriere della Sera di oggi chiarisce bene l’attuale posizione della Concordia sul fondale di fronte l’isola del Giglio.
9.48 – Su molte prime pagine, oggi, campeggia questa foto di un soccorritore della Guardia Costiera all’interno della Concordia. La foto è stata scattata dalla Guardia Costiera e diffusa da Associated Press.
9.25 – Per dire di come stiamo messi, relativamente al precedente aggiornamento sul numero dei dispersi: ora il prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, ha detto a TgCom24 che nelle prossime ore verrà fornito un elenco aggiornato dei dispersi, il cui numero “dovrebbe essere inferiore a 29”.
9.17 – Il Comando generale delle Capitanerie di Porto conferma che le persone disperse in questo momento sono 29. Per quanto si tratti di una cifra confermata da fonti ufficiali, prendetela con le molle: in quattro giorni le stesse fonti ufficiali hanno dato numeri molto diversi, e tutt’ora non si ha una lista completa dei nomi dei dispersi.
9.13 – Sui giornali di oggi si dice che arriveranno probabilmente almeno altri due o tre avvisi di garanzia verso ufficiali di bordo della Concordia. Intanto oggi alle 11è in programma presso il Tribunale di Grosseto l’udienza per le indagini preliminari di Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia accusato di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave.
9.04 – Ieri il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha dichiarato lo stato di emergenza nell’area del naufragio. Rimangono ancora da recuperare, infatti, le 2300 tonnellate di carburante all’interno della nave. Clini ha detto che “Costa Crociere dovrà presentare entro 48 ore un piano di svuotamento dei serbatoi, che sarà analizzato per verificarne le condizioni di sicurezza, ammesso che la nave rimanga in posizione. Se la nave dovesse affondare avremmo bisogno di tutt’altre operazioni perchè potrebbe anche spezzarsi. Se questo dovesse accadere è difficile fare una previsione ed è l’incubo che abbiamo da tre notti”.
9.00 – Intanto arrivano smentite dalle autorità sul presunto ritrovamento del settimo cadavere, di cui avevamo raccontato questa mattina.
8.59 – L’articolo di Bonini e Mensurati su Repubblica fornisce una ricostruzione completa di quanto accaduto la sera e la notte di venerdì e soprattutto del comportamento del comandante. Nell’ora successiva allo scontro con lo scoglio, prima che la nave si pieghi del tutto, secondo l’ufficiale Alessandro Di Lena “il comandante si è attaccato al suo telefono cellulare. Ha fatto numerose chiamate. Noi gli facevamo domande. “Comandante, che si fa?”. Ma lui, niente, era sempre al telefono”. Al telefono con chi? Almeno tre diversi ufficiali in plancia riferiscono un dettaglio cruciale. “Schettino chiama almeno tre volte, forse quattro, Ferrarini, con cui parla a lungo”. Roberto Ferrarini è il “Marine operation director”, il responsabile dell’unità di crisi e controllo della flotta Costa”.
I due parlano per prendere quali decisioni? Interpellate da Repubblica, fonti della società armatrice, spiegano: “È vero, Schettino ha contattato Ferrarini una prima volta alle 22.05 e a seguito di quella comunicazione sono state attivate le procedure di emergenza”. Bene. Ferrarini ordina forse al comandante di evacuare la nave? O di allertare la Guardia Costiera? Se lo fa, perché Schettino ignora la disposizione (l’evacuazione sarà ordinata solo alle 22.58 dopo un’ulteriore insistenza della Guardia Costiera)? E se effettivamente Schettino fa di testa sua, perché, la mattina del 14, la società armatrice difende la correttezza del comportamento del suo comandante?
Schettino parla anche con Palombo, l’ex comandante Costa a cui era diretto l'”inchino” all’isola del Giglio, e forse era al telefono con lui proprio durante lo scontro (ipotesi che fa anche Imarisio sul Corriere). E Palombo chiama Onorato, il direttore generale di Costa. Nel frattempo il primo ufficiale Giovanni Iaccarino scende in sala macchine e riferisce che tutto è allagato. Non ottiene risposta, “Schettino è al telefono”.
Intorno alle 22.30, in plancia, è chiaro che attendere una risposta dal comandante è inutile. Accanto a Schettino è rimasto di fatto il solo Dimitri Christidis, ufficiale superiore greco (sarà con lui “appennellato” nella scialuppa che li porta in salvo nella notte). Altri ufficiali decidono di investire di fatto del comando della nave Roberto Bosio, il comandante in seconda, un ligure che con Schettino ha sempre avuto rapporti di profonda diffidenza e rivalità marinara. Bosio è per l’immediata evacuazione e, infatti, comincia le operazioni anche senza l’ordine ufficiale. Bosio non deve avere tutti i torti se è vero quello che riferisce ancora Di Lena: “Per i primi quaranta minuti dall’impatto, la nave è rimasta in assetto. Avremmo potuto agevolmente calare le scialuppe con i passeggeri su entrambe le murate. Saremmo arrivati tutti a terra senza neanche bagnarci i piedi”.
Bonini e Mensurati raccontano anche di un precedente riguardo Schettino e una manovra spericolata.
La Concordia sta affondando e per la prima volta i suoi ufficiali hanno la forza di ribellarsi al loro comandante. Non l’avevano avuta il 17 dicembre scorso quando – è l’altra sconvolgente verità che emerge dai verbali – Schettino mette a repentaglio una prima volta la nave, carica di passeggeri. Quel giorno, la Concordia è all’ancora nel porto di Marsiglia. Il vento soffia tra i 50 e i 60 nodi. Una tempesta. Racconta l’ufficiale di coperta Martino Pellegrino: “Ci radunò sulla banchina e ci informò che saremmo usciti comunque, nonostante quel vento. Ci fu un silenzio agghiacciante. Ci guardammo tra di noi, ma non avemmo la forza di parlare. Poi, ci ordinò di ispezionare i respingenti della banchina, per assicurarci che tenessero”. Quel giorno, infatti, la manovra è spericolata. La “Concordia” lascia la banchina con le “macchine avanti tutta” facendo leva proprio su quei respingenti, come fossero una molla.
8.49 – Ci sono due articoli sui giornali di oggi che bisogna leggere sulla Concordia, quello di Marco Imarisio sul Corriere della Sera e quello di Carlo Bonini e Marco Mensurati su Repubblica. Entrambi spiegano come la notte tra venerdì e sabato sulla Concordia si sia verificato praticamente un ammutinamento, con gli ufficiali che hanno coordinato l’evacuazione e gestito l’emergenza prima che il comandante decidesse di dare l’allarme. Scrive Imarisio:
C’è una mezza verità, in quelle parole, perché di problemi a bordo ce ne sono parecchi, a cominciare da una sorta di ammutinamento da parte di alcuni ufficiali di seconda che prende corpo intorno alle 22.45. I membri dell’equipaggio prendono i passeggeri dalle cabine, preparano le scialuppe per lasciare la Concordia, tredici minuti prima della comunicazione di «abbandono nave» ricevuta dalla Guardia costiera. Se l’ammutinamento è una delle onte peggiori per un comandante, Schettino la subisce due volte in una notte, la seconda come parte attiva, disobbedendo all’ordine superiore della Capitaneria di risalire sulla nave per prendersi cura dei passeggeri.
Sembra un film, lo è quasi. I finanzieri arrivano in zona alle 22.35 e non si limitano ai soccorsi. Riprendono con le videocamera quel che sta accadendo, e solo alle 23.15 la Costa Concordia comincia a inclinarsi. Se Schettino avesse dato subito l’ordine di abbandonare la nave, magari ascoltando quegli ufficiali che lo imploravano di farlo, avrebbe avuto almeno un’ora e mezzo di tempo a disposizione per l’evacuazione, e forse adesso ci sarebbe da contare qualche morto in meno. A questo si arriva, partendo dalla casa della famiglia di un capocameriere, dalle sue finestre così vicine al mare, e agli scogli.
8.39 – Intanto i palombari del gruppo operativo subacqueo della Marina militare hanno fatto saltare una prima microcarica esplosiva per aprire un varco nello scafo e accedere all’interno della Concordia, così da favorire la ricerca dei dispersi. Saranno aperti quattro varchi, sia nella parte immersa che in quella sopra il livello del mare.
8.34 – Ieri sera diverse testate, per prima il Fatto Quotidiano, hanno diffuso la trascrizione delle telefonate della notte tra venerdì e sabato tra la Capitaneria di Porto e la Concordia, e tra la Capitaneria di Porto e direttamente il comandante della Concordia, Francesco Schettino. Proprio queste ultime sono le più significative e scioccanti.
Alle 00,32 la prima telefonata della Capitaneria al cellulare del comandante (secondo testimoni, già in salvo sulla scogliera). Gli viene chiesto quante persone sono ancora a bordo. Schettino risponde 2-300, cioè sostiene che sarebbero state già evacuate 4 mila persone dopo soli 40′ dall’abbandono nave. Ma è una cifra che ripete più volte nel corso della telefonata. «Ora torno sul ponte – assicura alla Capitaneria – Ero andato a poppa per capire cosa stava succedendo». «Rimarrà solo lei?», chiede la sala operativa. «Credo di rimanere solo io» replica.
Alle 00,42 una nuova telefonata al comandante. La sala operativa della Capitaneria chiede quante persone devono ancora essere evacuate. Schettino risponde: «Ho chiamato la società e mi dicono che ci sono un centinaio di persone». In realtà l’evacuazione è ancora nel pieno svolgimento, se non all’inizio. «Io sto coordinando» assicura Schettino all’ufficiale della Capitaneria. Ma pochi secondi dopo si lascia scappare prima la frase «Non possiamo salire più a bordo perché stava appoppando». E poi: «Abbiamo abbandonato la nave». L’ufficiale della guardia costiera, sorpreso, a quel punto chiede: «Comandante, ha abbandonato la nave?». Il comandante ritratta: «No, no, macchè abbandonato la nave».
All’1,46 la telefonata più concitata: l’ufficiale della guardia costiera dà sulla voce del comandante. «Adesso lei va a prua, risale la biscaggina (la scala di corda delle navi) e coordina l’evacuazione. Ci dice quante persone ci sono ancora: se ci sono bambini, donne, passeggeri e il numero esatto di ciascuna di queste categorie. Vada a bordo. Cosa fa, lascia i soccorsi?». Schettino: «No, no, sono qua, sto coordinando i soccorsi». L’ufficiale ricomincia: «Comandante, è un ordine, ora comando io. Lei ha dichiarato l’abbandono nave, vada a prua, risalga sulla nave e vada a coordinare i soccorsi. Ci sono già dei cadaveri». Schettino: «Quanti?». L’ufficiale: «Deve dirmelo lei, cosa vuole fare, vuole andare a casa? Lei ora torna sopra e ci dice cosa si può fare, quante persone ci sono e di cos’hanno bisogno». Schettino di nuovo assicura: «Va bene, sto andando». Secondo la Capitaneria, tuttavia, non risalirà più a bordo.
8.25 – La Guardia Costiera ha diffuso un video girato da un suo elicottero la notte tra venerdì e sabato. Mostra alcuni momenti dell’evacuazione della nave, grazie alle telecamere a infrarossi.
***
Ricominceranno questa mattina le operazioni di soccorso all’isola del Giglio, attorno al relitto della nave da crociera Costa Concordia, naufragata venerdì sera. Per tutta la giornata di ieri si è creduto che i dispersi fossero 16, in serata il comandante generale della Capitaneria di Porto, Mario Brusco, ha detto che l’elenco dei dispersi della prefettura di Grosseto è composto da 29 persone, 4 membri dell’equipaggio e 25 passeggeri. Ma circolano altre cifre, poco più alte o poco più basse, e di fatto l’unica cosa certa è che a quattro giorni dal disastro non si è ancora riusciti a capire con certezza quante persone mancano, e chi sono.
Questa mattina il canale britannico SkyNews ha detto su Twitter che secondo i “media italiani” è stato trovato il corpo di una settima persona morta all’interno della nave, ma in questo momento non siamo in grado di trovare conferme.
foto: AP Photo/Gregorio Borgia