«Mitt lo squartatore»
Il primo spot televisivo del comico statunitense Stephen Colbert, che ha fondato un comitato politico, contro Mitt Romney
“Americans for a better Tomorrow, Tomorrow” è il nome del comitato elettorale – si chiamano “super PAC” – fondato e promosso dal comico americano Stephen Colbert. Il comitato ha lanciato il suo primo spot televisivo in South Carolina, dove si vota per le primarie repubblicane il 21 gennaio. Colbert aveva annunciato lo spot giovedì scorso, durante il suo show The Colbert Report sul canale americano Comedy Central, spiegando una sua fantomatica candidatura a “President of the United States of South Carolina”. Nello spot il comitato di Colbert attacca duramente Mitt Romney, prendendo spunto da quanto aveva detto lo scorso agosto durante un comizio in Iowa, cioè che «le multinazionali sono persone». Nello spot Romney viene soprannominato “Mitt lo squartatore”, facendo riferimento anche alle polemiche riguardo i licenziamenti effettuati da Romney quando questo era manager di Bain Capital, un fondo di investimento specializzato in operazioni di private equity. «Se le multinazionali sono persone», dice lo spot, «allora Romney è un serial killer. Il 21 gennaio, ferma Mitt lo squartatore prima che ci uccida, di nuovo».
Colbert, che non può gareggiare in South Carolina, ha fondato il suo “super PAC” dopo la sentenza della Corte Suprema di un anno fa che di fatto ne ha permesso l’istituzione. I “super PAC” sono comitati elettorali formalmente indipendenti che accumulano fondi per fare propaganda politica: questi comitati possono aggirare i tetti alle donazioni imposti dalla legge ai cittadini e non devono rendere conto con trasparenza dell’origine dei loro fondi, purché non coordinino le loro azioni con il candidato in questione e con il suo staff. Per questa loro “irresponsabilità” spesso i PAC sono utilizzati per lanciare accuse molto violente contro i candidati avversari di quello che sostengono. Colbert ha deciso di trasferire la gestione del suo “super PAC” al collega e amico Jon Stewart.