«Ci mangiano il cuore»
Alberto Statera di Repubblica è andato tra i tassisti in rivolta di Milano e Roma e ha scoperto un po' di cose interessanti
Oggi Alberto Statera su Repubblica racconta la sua giornata passata tra i tassisti di Roma (stazione Termini) e Milano (stazione Centrale). C’è chi se la prende con i comunisti, chi con «i liberisti della scuola di Chicago», chi ricorda la rivolta dei tassisti nella New York di Giuliani e chi fa paragoni (impropri) con la Nuova Zelanda. «Un tempo i tassisti della Milano da bere erano molto socialisti», oggi la loro formazione politica è più complessa. E c’è anche Emilio, il «più sfigato tassista di sinistra».
«STI comunisti ce stanno a magnà er core», ringhia “Lupo”, tarda evoluzione antropologica del tassinaro romano di “Zara 87”, celebrato da Alberto Sordi ne Il tassinaro del 1983 dove, bonario, scarrozzava Andreotti che interpretava se stesso. «So’ ancora boni», garantisce l’anziano senatore. Ma qui alla stazione Termini tra gli scioperanti selvaggi, l’ambiente francamente non sembra oggi dei più rassicuranti per chi osa dire: «Ma quali comunisti, questi sono liberisti della Scuola di Chicago!». Sbarchi in Centrale a Milano dopo tre ore sul nuovo treno “classista” superveloce, dotato di”Salottino-Casta” dell’ancora monopolista Mauro Moretti e plasticamente la scena delle autobianche bloccate e accatastate non cambia. Ma gli argomenti sì. E anche il gradimento della qualità del servizio: Milano viene dopo Barcellona, Monaco e Colonia. Roma è al ventunesimo posto prima di Lubiana.
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