“Cosa c’entra la Santanché con l’Infedele?”
"Volevo tentare l’esperimento di un contrasto fra linguaggi", ha detto Gad Lerner spiegando l'invito alla puntata di ieri sera
Oggi sul suo blog Gad Lerner spiega perché ha invitato Daniela Santanché alla puntata di ieri sera dell’Infedele (scelta piuttosto contestata, a quanto pare).
Questione Santanchè.
Prima di invitarla ne abbiamo discusso molto in redazione e ho dovuto fronteggiare obiezioni “interne” simili a quelle numerose giunte sul blog e su fb. Mi sono assunto la responsabilità della decisione finale, com’è giusto. Dunque nessuna pressione esterna, non diciamo sciocchezze. Se qualcuno ha sbagliato, quel qualcuno sono io, ma rifiuto il sopracciò dei puristi, tipo “Cosa c’entra la Santanchè con L’Infedele?”.
Volevo tentare l’esperimento di un contrasto fra linguaggi. La Santanchè aveva pieno titolo di rappresentare l’ambiente e la mentalità dei ricchi di Cortina d’Ampezzo. E’ più che mai significativa, anche politicamente, di un modo di relazionarsi allo Stato e al benessere scatenatosi dopo il blitz dell’Agenzia delle Entrate. Voglio dire: la sua presenza era giustificata, non pretestuosa.
Seconda considerazione: oggi la Santanchè non è più una rappresentante del potere, piuttosto una reminescenza di una stagione molto in fretta svaporata. Invitandola sapevo di sfidare l’impopolarità, ma non a caso l’ho fatto oggi nel 2012 e non l’ho fatto negli anni del governo Berlusconi, quando lei impazzava negli altri programmi televisivi. Lungi da me difenderla, ma credo che nei suoi confronti circoli un accanimento speciale su cui preferisco non indagare.
(continua a leggere sul blog di Gad Lerner)
– Da dove viene Daniela Santanché, biografia minima