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  • Venerdì 6 gennaio 2012

La parata militare a Baghdad

Le foto della festa delle forze armate in Iraq, mentre il paese attraversa uno dei momenti più delicati della sua storia recente

Iraqi army MIA1 Abrams tanks march under the victory Arch landmark during a parade to mark the 91st Army Day in Baghdad on January 6, 2012, weeks after US troops completed their pullout. The Armed Forces Day display by the fledgling 280,000-strong security force completely reformed after the US-led invasion of 2003. AFP PHOTO/ALI AL-SAADI (Photo credit should read ALI AL-SAADI/AFP/Getty Images)
Iraqi army MIA1 Abrams tanks march under the victory Arch landmark during a parade to mark the 91st Army Day in Baghdad on January 6, 2012, weeks after US troops completed their pullout. The Armed Forces Day display by the fledgling 280,000-strong security force completely reformed after the US-led invasion of 2003. AFP PHOTO/ALI AL-SAADI (Photo credit should read ALI AL-SAADI/AFP/Getty Images)

Oggi in Iraq si festeggia il 91esimo anniversario della fondazione delle forze armate, avvenuta il 6 gennaio del 1921 quando il Paese si trovava sotto il dominio britannico. Carri armati, elicotteri, 280mila forze di sicurezza hanno sfilato vicino al monumento per il soldato ignoto nella zona verde di Baghdad, dove si trovano le sedi del parlamento iracheno e dell’ambasciata statunitense. Molti soldati sono stati arruolati di recente: nel 2003 gli Stati Uniti avevano smantellato l’esercito iracheno, dopo aver rovesciato il regime di Saddam Hussein, suscitando polemiche: molti uomini militarmente addestrati si erano ritrovati da un giorno all’altro senza lavoro, diventando facilmente reclutabili dai terroristi.

Alla parata ha assistito anche il presidente iracheno Nouri al-Maliki. Il portavoce del ministro della Difesa ha detto che le celebrazioni sono «una bella occasione perché arrivano dopo il ritiro delle truppe americane» avvenuto a dicembre 2011 e che la parata «dimostra agli iracheni che l’esercito è in grado di proteggere il paese». L’Iraq si trova in uno dei momenti più delicati della sua storia recente: dopo il ritiro degli Stati Uniti il numero di attacchi e attentati è sensibilmente aumentato e una grave crisi politica divide ormai il presidente al-Maliki dal vicepresidente al-Hashimi, verso il quale è stato spiccato un mandato di arresto per terrorismo.

Le misure di sicurezza sono state molto scrupolose e i giornalisti che hanno coperto l’evento hanno dovuto superare cinque checkpoint dopo essere entrati nella zona verde. Molte strade vicine al percorso della sfilata sono state chiuse. La zona verde è stata addobbata con bandiere irachene di diverse dimensioni e manifesti con scritto «fianco a fianco per costruire e salvare l’Iraq». Verso mezzogiorno, ora locale, mentre la parata era in corso, tre missili hanno colpito il bordo esterno della zona verde ma non hanno causato morti o feriti.