Il calciomercato di gennaio, in 7 punti
Le cose essenziali da sapere per non sentirsi a disagio nelle discussioni calcistiche, da qui al 31 gennaio
Dal 3 gennaio è partita la sessione invernale del calciomercato italiano, ovvero le poche settimane in cui le squadre possono concludere affari per cambiare i giocatori della loro rosa. Sarà probabilmente un calciomercato in tono minore, questo di gennaio: di soldi ne girano pochi, così come grandi nomi, e anche gli arrivi clamorosi nel campionato italiano saranno limitati.
1. Come funziona il calciomercato
Il calciomercato è un periodo dell’anno in cui le squadre possono acquistare, vendere o prestare giocatori (quello che viene venduto, precisamente, è il “cartellino”, e a essere prestate sono le prestazioni sportive del giocatore). Le date sono decise ogni anno dalla FIGC, che di solito fissa una sessione principale in estate, quando il campionato è fermo o quasi (nei mesi di luglio e agosto) e una, più breve, a gennaio. Quest’anno sarà possibile depositare nuovi contratti tra martedì 3 gennaio e martedì 31 gennaio alle ore 19. Al di fuori dei limiti temporali della FIGC è possibile concludere accordi solamente con i giocatori cosiddetti “svincolati”, ovvero senza contratto. Per avere effetto, i contratti devono essere depositati alla sede della Lega Calcio di Milano. A condurre le trattative sono i dirigenti delle società e i “procuratori”, ovvero chi ha mandato dal giocatore di trattare la sua condizione contrattuale. Le trattative hanno una sede ufficiale, in cui gli incaricati delle società e dei giocatori si devono presentare a orari stabiliti. La sede ufficiale, nel secondo dopoguerra, è sempre stata a Milano: prima al celebre hotel Gallia, vicino alla stazione centrale, poi all’Hilton, sempre in zona stazione, e negli ultimi anni all’hotel Quark, della catena ATA, nella zona sud di Milano.
Le modalità con cui i giocatori possono essere trasferiti sono diverse. Oltre alla vendita e all’acquisto, i giocatori possono essere prestati (di solito per sei mesi o un anno) gratuitamente o dietro pagamento di un compenso, possono essere acquistati “a metà” tra una società e un’altra (si parla in questo caso di giocatori “in comproprietà”) e possono essere prestati con diritto di riscatto, ovvero con la possibilità già prevista dal contratto che la società in cui un giocatore va in prestito possa dare dei soldi alla società di provenienza per tenersi il giocatore: anche se non previsto dalla legge, la società che riceve il prestito del giocatore è in alcuni casi “obbligata” di fatto al riscatto.
Gli stipendi di cui si sente parlare in questi giorni sono sempre al netto delle tasse che la società verserà poi allo stato: dettaglio non irrilevante, dato che la questione di chi dovesse pagare una tassazione straordinaria introdotta dal governo fu uno dei due motivi principali dello sciopero dei calciatori nella prima giornata di questo campionato. In Spagna, la cosiddetta Ley Beckham del 2005, che stabiliva tasse più basse per i cittadini stranieri con reddito molto alto, è stato uno dei fattori che hanno aiutato l’arrivo di molti calciatori di livello mondiale (la tassazione per gli stranieri è cambiata in senso molto meno favorevole nel 2010).
2. Chi potrebbe arrivare in Italia
Si parla molto dell’arrivo dell’attaccante argentino Carlos Tevez, che ha litigato irreparabilmente a settembre con la sua attuale squadra, il Manchester City. Dove andrà a finire Tevez è una delle principali domande di questo calciomercato: il Milan è sembrato molto vicino a chiudere l’affare, anche grazie a una notevole capacità di gestire la trattativa sul piano pubblicitario, ma ora le cose sono ferme e l’Inter si è messo in mezzo. C’è poi l’attaccante brasiliano Nilmar del Villarreal, a cui sarebbe interessata la Roma. Di altri grandi arrivi, al momento, non se ne parla, e questa è già una notizia.
3. Chi potrebbe lasciare l’Italia
Qui la lista è più lunga e i nomi grossi non mancano, ma tutto è ancora incerto: si va dagli interisti Wesley Sneijder e Maicon al milanista Alexandre Pato, che potrebbero andare all’estero nelle poche squadre europee con molti soldi da spendere (di solito perché di proprietà non europea, come il Paris Saint-Germain appena acquistato dalla Qatar Investment Authority, oppure le due squadre di Manchester). Anche l’argentino Maxi Lopez, del Catania, potrebbe andare all’estero (oppure al Milan, se questo non dovesse prendere Tevez). Vi risparmiamo qui il sermone sul calcio italiano che perde terreno nei confronti del resto d’Europa e questo si vede anche nel calciomercato non solo per una questione di soldi ma anche perché l’attrattiva del nostro calcio è diminuita a causa del poco spettacolo e degli scandali eccetera eccetera.
4. Le trattative italiane
Alla fine sono le trattative più interessanti. Scambi, prestiti, affari conclusi all’ultimo minuto, giocatori in crisi in cerca di riscatto, occasioni a buon mercato. L’attaccante della Fiorentina Alberto Gilardino è passato al Genoa firmando un contratto di quattro anni (il massimo consentito in Italia è cinque). Marco Borriello è andato in prestito alla Juventus dalla Roma. Altri giocatori cambieranno squadra restando in Italia, specialmente tra i moltissimi attaccanti della rosa della Juventus, su tutti i nobili decaduti Toni, Amauri e Iaquinta.
5. Il sudamericano misterioso
A ogni sessione di calciomercato si parla sempre si uno o più giocatori sudamericani, meglio se giovani o giovanissimi, presentati invariabilmente con la formula “il nuovo Ronaldo”, “il nuovo Kakà”, “il nuovo Messi”, eccetera, definizioni che servono ai rispettivi interessi di procuratori, squadre e giornalisti. Alcuni di questi calciatori si adattano bene al calcio europeo, che ha notevoli differenze di preparazione fisica e tattica rispetto al calcio sudamericano, e in effetti sfondano (come Pato del Milan). Altri arrivano con grandi aspettative che non riescono a soddisfare (come Coutinho dell’Inter). In questo calciomercato i sudamericani misteriosi potrebbero essere Eduardo Vargas, appena arrivato in prestito al Napoli dall’Universidad de Chile, oppure Lucas, del San Paolo, che potrebbe andare all’Inter, o ancora Casemiro alla Roma.
6. Le piccole e i giovani
Molte trattative che coinvolgono le squadre cosiddette “minori” del campionato fanno meno notizia perché di solito hanno come oggetto giocatori meno conosciuti e cifre meno rilevanti. Una tipologia di affare molto interessante che coinvolge spesso le piccole squadre è il prestito di un giocatore giovane e promettente, da una grande squadra: questo gennaio potrebbe essere il turno dell’olandese Castaignos (ora all’Inter) e degli italiani El Shaarawi (Milan) e Okaka (Roma).
7. I rinnovi
I rinnovi dei contratti dei giocatori, che durano al massimo cinque anni, non fanno tecnicamente parte del calciomercato, ma chi ha il contratto in scadenza a giugno dal primo gennaio può trattare liberamente con le altre squadre e accordarsi con loro. Questo gennaio la questione principale è il rinnovo del contratto del centrocampista della Roma Daniele De Rossi, tra i migliori al mondo nel suo ruolo: Manchester City e Real Madrid gli fanno una corte spietata da mesi ma lui, come già Francesco Totti, è molto legato alla squadra e alla città, e ancora non s’è deciso.