Chi cresce di più (e di meno) nel 2012
Il grafico dell'Economist spiega come andrà l'economia mondiale quest'anno: chi è al primo posto? Ma, soprattutto, come se la cava l'Italia?
L’Economist Intelligence Unit, una società di analisi e consulenza finanziaria di proprietà del gruppo editoriale del settimanale economico inglese The Economist, ha pubblicato le previsioni di quali saranno i paesi del mondo che registreranno la maggiore o la minore crescita economica nell’arco del 2012, calcolata in base alla variazione del prodotto interno lordo. La crescita maggiore (+23 per cento) si avrà in Libia, anche se gli analisti precisano che nel corso della guerra che ha portato alla fine di Gheddafi nel 2011 l’economia libica aveva sofferto moltissimo. Un altro paese ora ufficialmente non più in guerra, ma dalla situazione ancora incerta, come l’Iraq, è in quinta posizione (+10 per cento). Al secondo posto, con un +15 per cento, la Mongolia, in cui da mesi è in corso una forte crescita degli investimenti minerari. La Cina continua gli ottimi risultati economici degli ultimi anni, anche se leggermente ridimensionati a causa della crisi globale, ed è in decima posizione con una crescita del PIL intorno all’8%.
I risultati peggiori sono dei paesi europei, che occupano otto delle ultime dieci posizioni. Gli unici paesi non europei a entrare in classifica sono il Sudan, che a causa della secessione del Sud Sudan dello scorso luglio ha perso tre quarti delle sue riserve di petrolio e perderà anche l’8% circa del suo prodotto interno lordo, e lo Swaziland, governato da uno dei pochi monarchi assoluti rimasti nel mondo, re Mswati III. Le altre posizioni sono tutte dei paesi europei, con i risultati peggiori per i paesi più colpiti dalla crisi: la Grecia perderà oltre il 7% del PIL nel corso del 2012, il Portogallo il 4%, e Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Germania e Irlanda pochi decimi di punto percentuale.
foto: FREDERIC J. BROWN/AFP/Getty Images